Evasione fiscale e fatture false per 30 milioni: società pubblicitaria nei guai

E' quanto emerso al termine di una verifica fiscale condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Lecco, nei confronti di una delle società coinvolte nell’operazione “PayBack”

Guardia Finanza

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Milano, 27 aprile 2015 - Una società operante nel settore pubblicitario, per abbattere il reddito ed evadere l'IVA, non solo ha utilizzato fatture emesse per operazioni inesistenti ed annotato costi in realtà mai sostenuti, ma ha anche attuato politiche di bilancio aventi quale unico scopo quello di consentire un indebito risparmio fiscale. E' quanto emerso al termine di una verifica fiscale condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Lecco, nei confronti di una delle società coinvolte nell’operazione “PayBack”.

La frode fiscale, perpetrata da un sodalizio di imprese dislocate non solo nel lecchese ma su tutto il territorio nazionale, veniva portata a termine per mezzo di una società cartiera che - in circa tre anni - ha distribuito fatture false per oltre 30 milioni di euro. Nei giorni scorsi, al fine di garantire il pagamento del debito verso lo Stato, su disposizione della Procura della Repubblica di Milano, i militari delle Fiamme Gialle lecchesi hanno proceduto al sequestro, a carico della concessionaria di pubblicità e dei suoi rappresentanti, di disponibilità liquide depositate sui conti corrente, oltre a beni immobili e mobili per un valore di oltre 1.600.000 euro.

Tra i beni sottoposti a sequestro anche un suv, un appartamento a Milano, numerosi gioielli ed un Rolex d’oro. Questo sequestro va a sommarsi ad una precedente attività condotta su disposizione della Procura di Lecco nei confronti di altri soggetti sempre coinvolti nella frode fiscale. In quella occasione i beni sottoposti a sequestro furono oltre 2 milioni e seicentomila euro. 

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