Omessa dichiarazione dei redditi, Corona prosciolto in appello e Celentano scrive a Napolitano: concedi la grazia a Fabrizio

Milano, 2 ottobre 2014 - Il fotografo Fabrizio Corona è stato prosciolto in appello dall'accusa di omessa dichiarazione dei redditi, per la quale era stato condannato in primo grado a un anno di reclusione. Il collegio della seconda corte d'appello di Milano, presieduto da Flavio Lapertosa, ha emesso infatti una sentenza di non luogo a procedere ''per difetto di estradizione'' accogliendo la richiesta del legale di Corona, l'avvocato Ivano Chiesa. Il sostituto Pg di Milano, Sandro Celletti, aveva invece chiesto ai giudici della seconda corte d'appello la conferma della condanna a un anno di reclusione inflitta in primo grado al "re dei paparazzi". Secondo l'accusa, infatti, ''ci sono tutte le condizioni per confermare la condanna e la pena è stata assolutamente congrua''.

LA LETTERA DI CELENTANO - "Presidente Napolitano, concedi la grazia a Fabrizio Corona, correggi l'operato dei giudici, non ha senso infierire". E' la richiesta - a sorpresa - di Adriano Celentano, con una lettera aperta al capo dello Stato e che ha reso pubblica attraverso il suo blog. Nella lettera Celentano ripercorre la vicenda che ha portato al processo e alla condanna del fotografo dei vip, vale a dire le foto 'rubate' a una storia privata del calciatore Trezeguet. Celentano sottolinea che puo' capitare a tutti di sbagliare, e nel suo caso Corona altro non ha fatto che quanto tanti altri 'paparazzi' fanno. La lettera-provocazione di Celentano apre anche uno squarcio sul mondo della detenzione e sulle differenze di trattamento tra persone a secondo dei reati, con mano pesante anche quando non sarebbe a suo dire il caso di applicare.