Stracciare i contratti a 5 euro in Expo, Manpower pronta al dietrofront. Prove di pace con i sindacati

Bozza di intesa sulle assunzioni "corsare" con il contratto Cnai

L'esposizione Universale di Rho

L'esposizione Universale di Rho

Milano, 13 maggio 2015 - Stracciare i contratti «corsari» già imposti ai dipendenti dei padiglioni di Expo e adeguare le assunzioni passate e quelle future alle regole dell’accordo con Cgil, Cisl e Uil. Si è chiuso a queste condizioni il vertice fiume di ieri tra Manpower, l’agenzia interinale che ha vinto la gara per il personale dell’Esposizione di Milano, e le rappresentanze sindacali dei lavoratori atipici: Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp. Obiettivo: risolvere il nodo delle persone inquadrate con il contratto Cnai, che riconosce circa cinque euro in busta paga. Il 20% in meno rispetto al salario del contratto del commercio, che per l’accordo tra Expo e i sindacati a luglio del 2014 è la forma ideale per le assunzioni sul sito di Rho-Pero.

Dalla riunione è uscita una bozza di pace, che venerdì passerà al vaglio dell’osservatorio Expo, ossia l’organo di conciliazione per le controversie sul lavoro che insorgano dentro al sito. Dopo un braccio di ferro durato settimane e sforato ben oltre l’inaugurazione della manifestazione, Manpower sembra disposta a fare un passo indietro. Uno spiraglio di accordo era balenato anche pochi giorni fa, ma quando i sindacati avevano insistito a voler sanare anche la posizione di chi aveva già firmato un contratto Cnai, la diplomazia si era incagliata. La Cgil aveva rispedito al mittente il documento, seguita da Uil e Cisl, sebbene quest’ultima sigla fosse poco convinta di far saltare il tavolo.

Al secondo round la retroattività della sanatoria è stata messa nero su bianco. Nonostante si sia aggiudicata la gara ufficiale per fornire cinquemila lavoratori all’evento milanese, Manpower ha fatto passare le assunzioni dello staff dei padiglioni attraverso la sua controllata, Manpower solutions, che applica il contratto Cnai. Di fatto, tutto nella norma, perché la società ha fatto valere le condizioni adoperate del datore di lavoro. Solo se quest’ultimo non ha mai operato in Italia ed entra in Expo, allora l’accordo di luglio 2014 è vincolante. Tuttavia l’inghippo è saltato subito agli occhi dei sindacati, che hanno minacciato cause in Tribunale come è successo alle Olimpiadi di Torino, mentre l’associazione di categoria delle agenzie interinali, Assolavoro, faceva da pontiere per un’intesa, difendendo chi, come Adecco, ha assunto con le regole dei confederali 550 persone. Anche Manpower si è detta disponibile a trovare una soluzione. La partita, tuttavia, non è ancora chiusa.

luca.zorloni@ilgiorno.net 

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