Rho, sequestrati 50 chili di eroina. Smantellata fitta rete di spaccio

Tre persone sono state arrestate: facevano parte della stessa organizzazione i cui membri sono rimasti coinvolti nell'incidente mortale della tangenziale Est dello scorso 12 giugno (FOTO)

Carabinieri sequestrano 54 chili di eroina

Carabinieri sequestrano 54 chili di eroina

Rho (Milano), 7 agosto 2014 - Maxi sequestro e tre arresti. Duro colpo allo spaccio di droga a Milano e nell'hinterland. I carabinieri della Compagnia di Rho hanno tratto in arresto 3 spacciatori e hanno portato un termine un sequestro per 50 chili di eroina.  Gli arrestati sono i capi della stessa organizzazione alla quale appartenevano i tre marocchini arrestati a seguito del tragico sinistro mortale avvenuto in tangenziale il 12 giugno scorso quando perse la vita l'architetto Paolo Armenise.

Le ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip Maria Vicidomini sono state eseguite dai carabinieri della compagnia di Rho, che hanno, inoltre, sequestrato 54 chilogrammi di eroina proveniente dall'Afghanistan attraverso il Marocco, del valore di oltre un milione di euro, in parte pura e in parte già tagliata e impacchettata. Oltre a bilancini, sostanze da taglio e un generatore di corrente per confezionare la droga in un anfratto nei boschi tra Opera e San Giuliano. Due di loro erano comunque già stati arrestati in flagranza di reato per la detenzione di due chili di eroina il primo agosto in zona Famagosta. Mentre il terzo è stato rintracciato ieri nel suo appartamento in via Binda. Nell'ambito della stessa inchiesta, cominciata otto mesi fa da una serie di controlli nelle zone boschive nei pressi delle scuole superiori tra Lainate e Rho e coordinata dal pubblico ministero Roberta Colangelo, i militari hanno arrestato in flagranza 26 persone e sequestrato in tutto 115 chili di hashish e 57 chili di eroina. 

L'indagine ha avuto un'impulso ulteriore in occasione della morte di Armenise che ha portato al fermo per omicidio e resistenza a pubblico ufficiale, il 17 giugno, di tre uomini, soprannominati il Cavallino, il Cinese e  Aziz. Erano sull'Audi A4 guidata da Omrane che cinque giorni prima, procedendo sulla tangenziale all'altezza di San Giuliano in direzione di Sesto Ulteriano per evitare il controllo di una pattuglia, ha speronato la jeep di Armenise che la stava precedendo, facendola capovolgere, sfondare il guardrail e finire sulla carreggiata opposta. I malviventi erano poi fuggiti a piedi e sulla macchina gli inquirenti avevano trovato un bilancino di precisione e materiale utile al confezionamento di droga. Inutile il tentativo successivo di fuggire all'estero con l'aiuto di alcuni connazionali: i tre erano già sotto inchiesta per droga ed erano intercettati. Il 21 giugno i carabinieri sono riusciti a individuare il "laboratorio" dove l'associazione criminale confezionava lo stupefacente, pedinando un indagato nella zona boschiva a ridosso della tangenziale Ovest tra le uscite di Opera e San Giuliano. Il 27 giugno hanno organizzato un servizio di rastrellamento dell'area individuando l'anfratto nei pressi della linea ferroviaria Locate Triulzi-Rogoredo, sotto il cavalcavia della tangenziale, dove nei giorni successivi hanno poi fotografato il confezionamento della sostanza stupefacente da parte degli arrestati di oggi. Il sequestro dei 54 chili di eroina è avvenuto il 29 giugno. Di questi 36,5 erano già suddivisi in 73 panetti, il resto era conservato in sacchetti da cellophane. I militari hanno continuato a monitorare gli indagati, quando hanno scoperto la sparizione della droga e, intercettati, discutevano se fosse imputabile a una eventuale collaborazione con i magistrati del Cavallino. Il primo agosto i carabinieri hanno quindi proceduto all'arresto degli ultimi tre.

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