VERSO LE ELEZIONI COMUNALI - Passera: "Destra e sinistra pietose. Serve una rete civica per Milano"

Il candidato di Italia Unica: Del Debbio? Non sono un populista di Massimiliano Mingoia

STOCCATE Corrado Passera, 60 anni, ex manager ai vertici di Banca Intesa

STOCCATE Corrado Passera, 60 anni, ex manager ai vertici di Banca Intesa

Milano, 23 agosto 2015 - "Pietosi". Corrado Passera, leader di Italia Unica, candidato sindaco alle Comunali del 2016, boccia senza appello il centrodestra e il centrosinistra e le loro prime mosse elettorali. A partire dalla rincorsa di Forza Italia e della Lega a Paolo Del Debbio, il quale proprio ieri ha detto che non ha nessuna intenzione di candidarsi a sindaco di Milano.

Qual è la sua impressione su questo inizio di campagna elettorale a Milano? «Deludente. Questi partiti e queste persone, nel centrodestra come nel centrosinistra, parlano solo di candidature e coalizioni. Nessuno parla dei problemi di Milano e di come risolverli: la città rimane tra l’autocelebrazione da Expo e la domanda di vivibilità indicata dall’Economist».

Servono una coalizione e un candidato sindaco, però, per vincere le elezioni. O no? «No, guardi, prima bisogna partire da un progetto ambizioso per Milano. Il mio approccio è opposto a quello dei partiti. A livello locale si può e si deve fare così».

Con chi intende dialogare? «Con i cittadini. Il mio obiettivo è creare una rete civica, aggregando energie e progettualità che non si lasciano schiacciare dai vecchi schieramenti. Milano può dimostrare che un’altra politica è possibile. Io sto lavorando a un progetto per rendere la città più sicura, portare qui le migliori imprese del mondo, rendere la vita migliore ai cittadini che abitano nei quartieri popolari».

L’ex sindaco Gabriele Albertini si è espresso a suo favore, ma sostiene che Del Debbio riuscirebbe a unire tutto il centrodestra, mentre lei no. «Io non sono il candidato alternativo a Del Debbio. Il mio obiettivo non è creare un cartello elettorale di tutti coloro che si sentono di centrodestra. Io voglio creare una rete civica molto più ampia e confrontarmi con persone che mettano idee e risorse in comune. Nello stesso tempo non si possono far convivere coloro che vogliono aprire Milano al mondo e Casa Pound. Il centrodestra fa male ad appiattirsi sulle posizioni della Lega di Salvini».

Che fare, allora? «Milano può dare un segnale forte e creare uno schieramento alternativo agli attuali. Ancora una volta sarà un laboratorio politico. La politica non può essere solo slogan. C’è addirittura gente che si vanta di essere populista».

Ogni riferimento al libro di Del Debbio Populista e me ne vanto è puramente voluto? ​«Il populismo parla solo alla pancia delle persone, non affronta i problemi e non propone soluzioni. Chi la pensa così lavora per Grillo e Salvini. Le elezioni a Milano possono segnare l’uscita dal populismo. Io ho scritto un libro che si intitola Io siamo e sostiene che l’Italia può diventare migliore rispetto a com’è oggi, ma bisogna combinare responsabilmente orgoglio e ambizione. A Milano lo dimostreremo».

massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro