Studente precipita dal quinto piano e muore, l'ultimo schiaffo: alla veglia soltanto tre compagni

Non c'era nessuno degli amici, ieri sera, alla veglia voluta dai genitori per ricordare Domenico. Solo tre compagni di liceo, non della classe, che si sono confusi tra i banchi della chiesa di Altichiero, nel Padovano, arrivati a funzione iniziata di Mario Consani e Anna Giorgi FOTO - Tragedia in hotel a Bruzzano / La vittima Domenico Maurantonio

Domenico Maurantonio il giovane liceale padovano precipitato da un hotel a Milano

Domenico Maurantonio il giovane liceale padovano precipitato da un hotel a Milano

Milano, 23 maggio 2015 - Non c'era nessuno degli amici, ieri sera, alla veglia voluta dai genitori per ricordare Domenico. Solo tre compagni di liceo, non della classe, che si sono confusi tra i banchi della chiesa di Altichiero, nel Padovano, arrivati a funzione iniziata. L’assenza alla messa per ricordare il 19enne morto solo dieci giorni fa, volato giù dal quinto piano dell’hotel da Vinci, è stato l’ultimo schiaffo e la spaccatura più profonda e definitiva tra la famiglia e la scuola, i compagni, accusati dai genitori di Domenico di non dire la verità su quella notte sciagurata. Una notte che ha ancora troppi interrogativi, troppi aspetti strazianti senza una risposta. Troppo presto per una verità scientifica. Si concentreranno solo nei prossimi giorni gli esiti degli esami tecnici sul corpo dello studente padovano. I primi dati raccolti dagli specialisti incaricati dalla procura non permettono in realtà di tirare conclusioni né sulla quantità di alcol assunta da Domenico, né sull’eventuale ingerimento di un lassativo. I medici non hanno depositato alcuna relazione sull’esito degli esami. E in ballo fra l’altro, a seconda delle conclusioni, c’è anche una questione economica non da poco che riguarda l’assicurazione sottoscritta dal liceo padovano per le gite scolastiche.

Stando alle prime indiscrezioni, al momento della caduta Domenico avrebbe avuto un tasso alcolemico inferiore a un grammo per litro di sangue. Dato che suggerirebbe un’ubriachezza non eclatante, ma percentuale comunque superiore al limite consentito, 0,50 g/l, per guidare un’auto. Nel valutare questo indicatore però va considerata anche la capacità o meno di tollerare l’alcol da parte di un giovane che non era abituato ad assumerne e il fatto che manchino dati essenziali per arrivare alle conclusioni, come ad esempio la presenza di alcol in altri tessuti e nell’encefalo. Tema delicato sotto tutti gli aspetti, questo. L’esito finale degli esami, infatti, non solo potrà aiutare gli inquirenti ad avere finalmente qualche certezza sulla morte dello studente, ma sarà determinante – su un piano completamente diverso – anche per stabilire se, quando tutto sarà chiarito, dovrà essere l’assicurazione a risarcire i danni oppure no: non dovrà farlo, in base a una clausola della polizza sottoscritta dalla scuola, se sarà dimostrato che il ragazzo aveva bevuto molto.

Per quanto riguarda la presenza del lassativo, che potrebbe essere stato versato per scherzo nel bicchiere di Domenico, non ci sarebbero conferme. Specificano fonti mediche che la ricerca della molecola indicativa della sua presenza non è terminata. Non si può quindi ancora escludere l’eventualità che a Maurantonio sia stato realmente somministrato il medicinale. Nell'ipotesi ritenuta più attendibile da alcuni investigatori, proprio così si spiegherebbe l’attacco di dissenteria patito da Domenico prima di precipitare dalla finestra. Il ragazzo si sarebbe alzato di corsa dal letto e trovando chiuso il bagno in camera si sarebbe precipitato in corridoio lasciando sporco dappertutto prima di finire, non si sa come, sulla finestra e da lì nel vuoto. 

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