Studente morto in gita a Milano, i genitori degli amici: "Domenico si è ucciso e aveva paura del suo gesto"

LO studente morto in gita. "I nostri figli hanno detto la verità, comprendiamo il dramma dei coniugi Maurantonio e chiediamo di incontrarli" di Gabriele Moroni FOTO - Tragedia in hotel a Bruzzano / La vittima Domenico Maurantonio

Domenico Maurantonio il giovane liceale padovano precipitato da un hotel a Milano

Domenico Maurantonio il giovane liceale padovano precipitato da un hotel a Milano

Milano, 28 giugno 2015 - «Dopo avere parlato con i nostri figli, la tesi che sosteniamo è il suicidio. Domenico esce dalla stanza, chiude la porta, percorre il corridoio, a metà di questo, nell’altra ala dell’albergo, cade giù. Nel tragitto lascia tracce biologiche: secondo noi è il preludio del tragico gesto. Domenico ha paura, ha uno scompenso e «se la fa addosso». Mi risulta che gli inquirenti abbiano sequestrato dalla camera dell’albergo, oltre al telefono di Domenico, anche alcuni disegni del ragazzo. Tra questi, un disegno con tre figure, tre volti, uno al centro, uno un po’ più in basso, «cancellato con la gomma». In tv a Segreti e delitti, su Canale 5, rompono il silenzio i genitori di alcuni dei compagni di classe di Domenico Maurantonio, lo studente padovano precipitato, domenica 10 maggio, dal quinto piano dell’hotel Da Vinci mentre era in gita a Milano. È stato un suicidio, per i genitori dei ragazzi, collegati da Padova: Domenico aveva paura del gesto che stava per compiere, le tracce biologiche lasciate sono la testimonianza di questa paura, di uno «scompenso». Donato, padre di uno dei ragazzi, chiede un incontro ai genitori di Domenico: «Siamo rimasti in silenzio per rispetto delle indagini. Ora facciamo un appello ai genitori di Domenico per incontrarli. Tramite il parroco della parrocchia di Altichiero, ci è stato risposto che dovevamo parlare con il loro avvocato. Prima di difendere i nostri figli, vogliamo difendere la memoria di Domenico e il dramma dei suoi genitori».

Domenica il ragazzo era vivo almeno fino alle 4.30. Lo dimostrano foto e video. È la testimonianza di Elisabetta, madre di un compagno di stanza. «Gli alunni hanno fatto un piccolo festino, c’erano ragazzi che andavano e venivano, si sono trovati anche in 10-11 nella camera e hanno condiviso una bottiglia di liquore, ma anche salame e tarallucci. Alle 3.30 sono scesi e si sono seduti sulle scale dell’albergo fino alle 4.30 e sono stati visti, compreso Domenico, dall’inserviente che era nella hall. A quell’ora sono tornati in camera, dove sono rimasti fino a quando hanno deciso di andare a dormire. In questo intervallo di tempo sono state scattate foto e girati video, già in mano agli inquirenti, in cui Domenico risulta sano, vivo e vegeto proprio nell’intervallo orario in cui si suppone che ci sia stata la morte». Anche gli altri studenti vivono un dramma. Dice Elisabetta: «Hanno perso un compagno di scuola e, sottolineo, anche un amico, senza avere avuto il tempo di metabolizzare questo dolore perché accusati di essere omertosi». «Questa è l’accusa più lieve – continua – perché sono stati accusati anche di aver partecipato e in qualche modo contribuito alla morte del loro amico. Sono circolate false notizie: i nostri figli hanno parlato fin da subito con la polizia giudiziaria, per ore in questura, anche a una settimana di distanza dal tragico evento ed è stato prelevato un campione di Dna ai ragazzi che erano in camera con lui».

di Gabriele Moroni

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