Milano, la Pinacoteca di Brera invita per visite tra arte e note

Milano, 16 marzo 2017 -  Terzo giovedì del mese, allettante offerta low-cost: tre euro, tre ore di musica, oggi dalle 18 alle 22.15, alla Pinacoteca di Brera. Meta verso cui capita finalmente di sentirsi chiedere la direzione da un italiano o da uno straniero che t’incrocia passando di lì. Effetto della riforma che investe il significato di museo, non asettico contenitore di bellezza, e il significato di opera d’arte, non artefatto ma “cosa” enigmatica e perturbante. Davanti allo Sposalizio della Vergine di Raffaello, nel 1837, durante la sua visita alla Pinacoteca di Brera, Franz Liszt trovò l’ispirazione per “Lo Sposalizio”, parte di Deuxième année de Pèlerinage, una delle tre suites che componevano il primo grande ciclo pianistico pubblicato dal compositore.

E il progetto Brera/Musica ne ha fatto una produzione video musicale, realizzata davanti al capolavoro, con Clive Britton al pianoforte (anteprima su www.pinacotecabrera.org). Nel progetto, anche l’estensione internazionale delle performances, oltre a iniziative speciali per bambini e famiglie. Questa sera, il dialogo tra le arti, e con il pubblico, sarà animato dagli allievi della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, che eseguiranno brani di Bartók, Stubbs, Warner-Buhlmann, Bodin de Boismortier, Walter-Küne, Händel, e si renderanno disponibili anche a rispondere alle domande dei visitatori. I quali sono lì a riscoprire il significato di “collezione”, termine ormai sostitutivo di museo. Come lo interpreta il direttore Bradburne. Impegnato pur tra varie “tempeste” (non solo quelle climatiche con conseguenti danni e cerotti sui quadri), a riallestire le sale, a far fiorire la nuova “rosa di Brera” per la persona dell’anno, e a far rifiorire l’antico progetto di Russoli sulla Grande Brera, che accoglierà a Palazzo Citterio anche la collezione Mattioli.