Lady Gaga fa tappa a Milano: il grande concerto al Forum di Assago

Quella che approda martedì 4 al Forum di Assago con l’artRAVE: The Artpop Ball Tour è la Lady Gaga formato “cafonal” dei make-up carnevaleschi, dei tacchi vertiginosi e dei plateau da postribolo di Andrea Spinelli

Lady Gaga in scena  con i suoi successi

Lady Gaga in scena con i suoi successi

Milano, 2 novembre 2014 - Prego accantonare l’immagine da diva anni Quaranta, abito da sera blu cobalto e turbante di velluto alla Norma Desmond, riservata a flash e taccuini durante la presentazione ufficiale di Cheek to cheek, l’album swing inciso assieme a Tony Bennett. Quella che approda martedì 4 al Forum di Assago con l’ artRAVE: The Artpop Ball Tour è la Lady Gaga formato “cafonal” dei make-up carnevaleschi, dei tacchi vertiginosi e dei plateau da postribolo. La sofisticata emula di Sarah Vaughan o di Ella Fitzgerald, infatti, può aspettare. Se ne rimarrà in un angolo fino alla notte di Capodanno, quando assieme a Bennett (88 anni, il crooner più attempato ad aver mai ottenuto un primo posto in classifica) la Lady di Paparazzi tornerà ad essere “the tramp” sul palco del Cosmopolitan Hotel & Casino di Las Vegas, scintillante assaggio del tour che l’estate prossima li porterà nei principali festival jazz. Italia inclusa. Intanto la strana coppia si concede alla campagna pubblicitaria natalizia del colosso dell’abbigliamento H&M intonando l’ellingtoniana “It don’t mean a thing (if it ain’t got that swing)”. Prima di assassinare il personaggio che s’è costruita a colpi di scandali, perizomi e rossetto, Gaga si regala questa sguaiata passerella, in cui rilancia sull’impossibilità di essere normale con una montagna di coloratissimi costumi che vanno dalla piovra degli abissi al manga giapponese seguendo una formula già collaudata nei precedenti The Monster Ball Tour e Born This Way Ball.

Lady Gaga

La frontiera della trasgressione, infatti, è sempre in movimento e i 25 milioni di dollari bruciati nella promozione di un album a basso contenuto calorico come l’ultimo ARTPOP (tutto maiuscolo, please) hanno indotto Stefani Joanne Angelina Germanotta a ripensare il suo personaggio. E a farlo nel mondo più radicale; passando dal pop tutto sospiri e natiche al vento di Telephone allo swing di But beautiful o di Lush life. Ecco perché lo show al Forum, esaurito da mesi, potrebbe rappresentare l’ultima opportunità di vedere l’eroina di Born this way in questa veste trash. Decisamente più Gaga che Lady. Smaniosa di darsi in pasto ai suoi Little Monsters, i fan-mostriciattoli che la venerano come un idolo votivo, spaziando da “GUY” a “Donatella” (ovviamente Versace), da Poker face a Applause; tutto senza trascurare l’amato piano, che suona in tre canzoni (“In dope”, “You & I” e “Born this way”). Nelle 14 pagine fitte di richieste del raider stilato per questo tour, la cantante newyorkese pretende di avere nei camerini 1000 candele e drappi bianchi capaci di stimolarle la concentrazione oltre ad un paio di schermi ad altezza pavimento per consentire anche all’amato bulldog francese Asia di godersi lo spettacolo della padroncina che in scena canta Alejandro e Bad romance. Sempre meglio del precedente Born This Way Tour, in cui, oltre ai poster alle pareti di David Bowie, Queen ed Elton John, la Divina pretendeva di avere accanto alla specchiera una bambola gonfiabile con i peli pubici rosa. Capricci della fama.

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