Ferragosto: il tango di Bosso, cuore e violoncello

LaVerdi e il "Bosso Concept Ensemble", in concerto, nell’auditorium di largo Mahler, con un repertorio tutto argentino

Il compositore e violoncellista Jorge A. Bosso

Il compositore e violoncellista Jorge A. Bosso

15 agosto 2017, (Milano) - Tradizionale appuntamento con il tango e l’Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi”. Il 15 agosto, alle ore 20,30, all’auditorium in largo Mahler, l’orchestra milanese, diretta da Giovanni Marziliano, è in scena con il gruppo “Bosso Concept Ensemble” del compositore e violoncellista Jorge A. Bosso, splendido interprete del repertorio argentino. Saranno presentati con uno sguardo diverso alcuni dei brani più amati dagli appassionati del ballo sudamericano, insieme a composizioni originali. Fra i solisti Ivana Zecca, clarinetto, Davide Vendramin, bandoneon, Paolo Badini, contrabbasso, Carlotta Nicole Lusa, pianoforte e, naturalmente, del leader: Jorge A. Bosso. “Una notte a Buenos Aires”, propone alcuni dei più celebri tangos del repertorio tradizionale abbinati a elaborazioni di composizioni originali.

Una singolare lettura della storia della musica nata nella metropoli di Buenos Aires capace di creare suggestioni e melodie con tangos per gruppo e orchestra. Brani scritti da compositori celeberrimi come Astor Piazzolla, l’artista che ha riportato la musica per bandoneon nei conservatori e nelle sale concerto di tutto il mondo e brani dello stesso Jorge A. Bosso.

L’artista argentino svela il suo amore per l’Italia e per gli artisti italiani, fra questi Enrico Dindo e “I Solisti” di Pavia con cui ha inciso “Las Cuatro Estaciones Porteñas di Astor Piazzolla” (Decca): «Quando Enrico mi chiese di pensare a un’elaborazione per violoncello e archi dell’opera di Piazzolla, non pensavo di poter arrivare a un risultato soddisfacente, dubitavo dell’esito finale per timore del confronto e l’ansia di destare nel pubblico la nostalgia dell’originale - spiega Bosso -. Una trascrizione, oppure una rielaborazione, deve essere percepita dall’ascoltatore come una composizione originale. In questo caso, mi sembrava impossibile metter da parte il bandoneón, e tutto ciò che appartiene alla prassi esecutiva della musica di Buenos Aires». La lettura di Bosso, l’esecuzione di Dindo e de “I Solisti” è un capolavoro assoluto delle recente discografia, omaggio a quel mondo musicale argentino che non finirà mai di stupirci.

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