Violenza sessuale su un giovane: assolto l’ex sacerdote amico di Silvio Berlusconi

Era stato condannato in primo grado a 3 anni e 4 mesi con rito abbreviato

Gabriele Corsani apparteneva ai Salesiani

Gabriele Corsani apparteneva ai Salesiani

Milano, 19 ottobre 2017 - Assolto perché le condizioni aggravanti, ammesso che il reato sia avvenuto, non sono applicabili. Agli occhi della giustizia italiana Gabriele Corsani non ha commesso il reato di violenza sessuale a causa del quale era stato condannato a 3 anni e 4 mesi con rito abbreviato e, soprattutto, in quel momento non rivestiva la carica di pubblico ufficiale.

Il caso era salito agli onori della cronaca nel 2013, quando Corsani era ancora don Gabriele Corsani, il sacerdote molto vicino alla famiglia di Silvio Berlusconi, tanto da aver celebrato il funerale di Maria Antonietta, sorella dell’ex premier ed essere stato chiamato al capezzale di Rosa Bossi, madre del Cavaliere. Come sacerdote era stimato anche da Ombretta Colli, che gli fece presiedere il rito funebre di Giorgio Gaber. Secondo la sentenza di primo grado, durante un fine settimana del 2007 a Rimini per festeggiare la fine di corso di aggiornamento professionale con una comitiva di studenti milanesi, il sacerdote aveva attirato in una stanza un suo ex allievo maggiorenne proponendogli di dormire insieme e lo aveva poi palpeggiato. Solo nel 2011 il giovane aveva trovato il coraggio per denunciare i fatti e la sentenza fu emessa nel luglio del 2013. Al termine di quel procedimento l’avvocato Monica Gnesi, legale del ragazzo, aveva invitato le altre presunte vittime del sacerdote a farsi avanti. In questi anni nessuno si è però fatto vivo e l’unico caso individuato dai carabinieri si è chiuso con il provvedimento di archiviazione da parte della procura di Pavia non essendoci gli estremi per poter procedere. Ieri la seconda sezione della Corte di Appello di Bologna ha annullato la sentenza di primo grado, accogliendo sia le tesi del difensore Girolamo De Rada, sia la sentenza della magistratura pavese. Appena ricevuta la notizia del rinvio a giudizio, il sacerdote aveva presentato le dimissioni dallo stato clericale alla Santa Sede, che un domani potrebbe riammetterlo alla vita sacerdotale. I legali del ragazzo faranno il ricorso in Cassazione.

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