Tassista ucciso dopo una lite, Cassazione conferma condanna a 10 anni

Davide Guglielmo Righi era accusato di omicidio preterintenzionale, confermata la condanna d'Appello. Nella caduta la vittima Alfredo Famoso sbattè la testa per terra

Rilievi dei Ris in via Morgagni, dove è stato aggredito il tassista

Rilievi dei Ris in via Morgagni, dove è stato aggredito il tassista

Milano, 23 gennaio 2017 - Confermata la condanna a 10 anni di reclusione per Davide Guglielmo Righi, l'uomo che a Milano per una banale lite stradale ha provocato la morte del tassista milanese Alfredo Famoso, il 23 febbraio 2014. La sentenza è stata emessa dalla V sezione penale della Cassazione. La vittima era stata colpita dal Righi con una confezione di bottiglie d'acqua minerale e aveva battuto la testa a terra. L'aggressione da parte del Righi, persona con precedenti penali, era scaturita per una improvvisa e banale lite di viabilità. Famoso, stando a quanto emerso dalle indagini, non aveva dato la precedenza a Righi, che camminava sulle strisce pedonali in via Morgagni, con la moglie incinta di nove mesi. L'accusa, nel processo di merito, aveva chiesto una pena più alta, 13 anni di carcere, sostenendo che Righi avesse agito per futili motivi e che fosse recidivo, dati i suoi precedenti penali per furto, violenza privata, molestie, disturbo alle persone e ingiuria. 

La condanna a 10 anni di reclusione era stata pronunciata dalla Corte d'Assise d'Appello di Milano il 2 febbraio scorso. Anche la Procura della Cassazione aveva chiesto la conferma ai giudici della Quinta sezione penale con l'accusa di omicidio preterintenzionale.

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