Boom di studenti, mancano i prof. "Rotazioni e ritardi mai visti prima"

Sindacati preoccupati. Giorni decisivi per conciliazioni e trasferimenti

Il provveditore Marco Bussetti (Newpress)

Il provveditore Marco Bussetti (Newpress)

Milano, 27 agosto 2016 - Inizio dell'anno scolastico in salita, soprattutto per una Milano chiamata a fare i conti anche con un boom di studenti che richiederebbe un potenziamento del personale. Ieri il summit tra provveditorato scolastico e sindacati per fare il punto sulle operazioni di avvio e sulle risorse in termini di organico a una manciata di giorni dal suono della campanella. "L’incontro è stato informativo, è la presa d’atto di una situazione – spiega il provveditore di Milano Marco Bussetti –. Niente di nuovo sotto il sole: c’è una preoccupazione per l’avvio di quest’anno, ma stiamo lavorando e ci stiamo impegnando tanto per iniziare nel miglior modo possibile compatibilmente con le risorse che abbiamo".

Il primo nodo al pettine è quello delle "conciliazioni" contro il trasferimento assegnato: 900 le richieste in Lombardia, oltre la metà a Milano. "Per stendere il calendario dobbiamo attendere lunedì: il Miur ci dirà quante di queste sono ammissibili – continua Bussetti – solo allora capiremo la situazione, è una partita che va a tappe. L’obiettivo è chiudere entro l’8. Il problema è che Milano rappresenta una realtà diversissima, con numeri maggiori rispetto anche ad alcune regioni".

Preoccupati i sindacati. "È a rischio l’inizio dell’anno scolastico per l’organico – sottolinea Massimiliano Sambruna, Cisl scuola Milano –. Non c’è un posto in più, anzi vi è una riduzione di 500 posti rispetto a un aumento di alunni. Quando mi si chiede come vedo questo avvio rispondo che non è ancora finita la scuola dell’anno scorso. Anche il concorso non terminerà in tempi utili. All’incontro al Miur di martedì almeno dovranno chiarire il contingente per le assunzioni. Per il personale Ata, (amministrativo, tecnico e ausiliario, ndr) hanno dato 49 posti in più, 1/3 rispetto all’organico di fatto e sempre senza tenere conto dell’aumento degli studenti, oltre 5.000 in tutta Italia rispetto all’anno scorso, 3.500 in Lombardia, di cui circa il 50% è proprio a Milano". "La situazione è disarmante – tuona Caterina Spina, Cgil Scuola –. Non ci sono stati incrementi di posti per i docenti a livello regionale: ne avevamo chiesti 800 in più perché non erano sufficienti. Milano poi deve anche rientrare di 70 posti. Per il personale Ata la situazione è ancora più drammatica. L’incremento di fatto è una beffa per il funzionamento delle scuole: 49 in più laddove ne servono almeno 200". "Così non ci siamo – scuote la testa Spina –. La Buona Scuola crea situazioni di cambiamento e rotazione degli insegnanti, ritardi e nuove incombenze sugli uffici scolastici costretti a far tutto di corsa. Il ministro Giannini ha scelto la via più tortuosa e complicata, dovrà ammettere che quell’algoritmo è un fallimento". Ultimi giorni per far rientrare la situazione. Si continua a lavorare. "Siamo di fronte a una situazione completamente nuova – chiude però il provveditore – non ha senso fare confronti col passato. Stiamo affrontando i vari problemi e il 12 settembre potremo dire dove siamo riusciti e cosa manca, cerchiamo di rispettare i tempi dettati dal ministero, poi sarà tempo di bilanci. È un sistema che si sta ancora sviluppando, dobbiamo aspettare e cercare di essere più vicini possibili alle persone".

simona.ballatore@ilgiorno.net

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