Porta Nuova sale ancora: ecco il grattacielo al posto del palazzo Inps

"Rilanciamo un altro pezzo di quartiere"

Un nuovo grattacielo a Porta Nuova

Un nuovo grattacielo a Porta Nuova

Milano, 17 novembre 2017 - E' iniziata ieri la demolizione del palazzo al civico 22 di via Melchiorre Gioia, costruito nel 1961 e in disuso dal 2012. Là dove finora si elevavano i 18 piani dell’edificio che ospitò l’Inps, per un totale di 40mila metri quadrati di superficie, domani svetteranno invece i 26 piani del grattacielo progettato dall’architetto Gregg Jones (studio Pelli Clarke) per una superficie complessiva di 68mila metri quadrati ed un’altezza di 120 metri. Si sale verso l’alto e si scende a maggiori profondità nel sottosuolo: dai tre piani interrati del palazzo ex Inps si passerà, infatti, ai quattro della «Scheggia di vetro», come è stata ribattezzata la torre che andrà ad arricchire lo skyline milanese, la torre del nuovo centro direzionale di Porta Nuova. Stando agli annunci, i tempi di realizzazione saranno relativamente brevi: finita la fase di bonifica e la rimozione di oltre 200 tonnellate di amianto, iniziata ora la demolizione o, meglio, la decostruzione dell’edificio, la posa della prima pietra è prevista per l’estate 2018 e la fine dei lavori entro il 2020.

Il grattacielo è finanziato da «Gioia 22», società controllata al 100 per cento dalla Abu Dhabi Investment Authority (il fondo sovrano di Abu Dhabi) mentre Coima Sgr di Manfredi Catella ne è lo sviluppatore. Gli interni del grattacielo, che sarà dedicato al terziario e all’insegna dello smart working, sono pensati per ospitare 2700 persone. A impreziosire l’edificio anche un’ampia terrazza. Come scandito dallo stesso Catella e da Pierfrancesco Maran, assessore comunale all’Urbanistica, il progetto «Gioia 22» rappresenta l’avvio della fase due di Porta Nuova. E per due motivi su tutti.

Innaznitutto l’avveniristico quartiere va estendendosi verso Melchiorre Gioia e le due principali stazioni cittadini, la Centrale e quella di Porta Garibaldi. Il nuovo grattacielo rappresenta poi un decisivo passo avanti verso la sostenibilità ambientale del costruire grazie ai 6mila metri quadrati di pannelli fotovoltaici del quale sarà dotato, capaci di assicurare un risparmio energetico superiore del 75 per cento a quello assicurato dalle altre torri direzionali di Porta Nuova. Detto altrimenti: l’energia prodotta dal sistema fotovoltaico di Gioia 22 sarebbe sufficiente a soddisfare il fabbisogno di 306 abitazioni. «Milano può candidarsi come laboratorio europeo di innovazione nello sviluppo del territorio con progetti di nuova generazione in grado di contribuire alla composizione di una ricetta italiana vincente nel realizzare edifici sostenibili che sappiano coniugare rendimento economico e sociale – sottolinea Catella . Il progetto di Gioia 22 è il nostro primo contributo per avviare una stagione dove rimettere Milano al centro dei migliori progetti del mondo». «Questo progetto dimostra ancora una volta come la qualità architettonica non possa più prescindere dalla sostenibilità ambientale. Altro aspetto positivo e qualificante, lo sviluppo del quartiere coinvolge ora stabilmente anche il lato che si allunga alla stazione Centrale» conclude Maran.

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