Bus e metrò, dietrofront sui tagli. Ma salta il bike sharing elettrico

Comune e Atm: nuovo contratto di servizio, stessa cifra ma più corse

Il presidente Atm Luca Bianchi

Il presidente Atm Luca Bianchi

Milano, 29 aprile 2017 - Riduzione dei precedenti tagli a frequenze di bus e metropolitane, ma le linee notturne restano cancellate e il bike sharing elettrico potrebbe essere eliminato entro un mese. Comune e Atm ieri hanno firmato la proroga per un anno del contratto di servizi che regola i loro rapporti e le prime conseguenze sugli utenti sono quelle soprasintetizzate. Ma ripartiamo dai numeri, illustrati ieri pomeriggio nella commissione Mobilità del Comune dopo il via libera del consiglio di amministrazione di Atm. Il corrispettivo che l’amministrazione comunale verserà all’Azienda trasporti milanesi per quest’anno resta lo stesso dell’anno scorso: 736 milioni di euro. Ma a fronte di questa cifra nel 2016 Atm aveva assicurato 141,8 milioni di vetture/chilometro, mentre quest’anno salirà a 142,8 milioni. In pratica un milione di vett/km in più all’anno.

Che significa in concreto? Il presidente di Atm Luca Bianchi fa prima un’equivalenza («è come avere 10 bus in più che girano 24 ore su 24 in città 365 giorni all’anno») e poi quantifica lo sconto che Atm ha concesso al Comune per garantire quel milione di vett/km in più: 5 milioni di euro. La richiesta iniziale del Comune era ben più alta, «35 milioni di euro di vantaggi», svela Bianchi di fronte all’assessore alla Mobilità Marco Granelli. Niente da fare. Il Comune ha strappato uno sconto di 5 milioni ad Atm. «Solo lo 0,6% dei 736 milioni di euro, uno sforzo importante ma ottenibile», fa notare Bianchi.

Il contratto di servizio è prorogato per 12 mesi per questi capitoli: Trasporto pubblico locale, Area C, Bike sharing station based e centrale del traffico. Sul bike sharing elettrico, invece, la proroga è solo di un mese, racconta Granelli in commissione: «È in corso una valutazione costi-benefici». Il servizio, in pratica, è a rischio. Le mille biciclette elettriche, infatti, hanno un costo di gestione elevato, 1,1 milioni di euro, hanno problemi sulla ricarica delle batterie e il numero di utenti non decolla. Il nuovo contratto di servizio, in ogni caso, consente al Comune di ingranare la marcia indietro su alcuni tagli attuati nei mesi scorsi. In particolare, a partire da settembre, saranno aumentate le frequenze dei treni della metropolitana negli orari di morbida e delle linee di superficie nei giorni festivi. Granelli, inoltre, annuncia ulteriori provvedimenti di miglioramento delle linee in servizio nelle periferie: prolungamento della linea 80 a Figino e Molino Dorino M1 con assorbimento della linea 72 dal 15 maggio.

Confermati, invece, l’anticipo mattutino della metropolitana, la modifica del tragitto di 15, 24 e 27 e la fusione delle linee 19 e 23 nella nuova linea 19. Nonostante i recenti appelli degli utenti, insomma, addio al tanto amato 23. Indietro tutta sui tagli, sì, ma non del tutto. In commissione, intanto, l’opposizione va all’attacco. Gianluca Comazzi (FI) nota: «Grazie alle nostre proteste, i tagli Atm rientrano». Patrizia Bedori (M5S), invece, teme che con il nuovo accordo «venga perso il tesoretto di cui aveva parlato l’ex presidente Atm Rota»

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