Dalla facciata agli arrivi: Linate cambia volto dopo 25 anni di stallo

Milano, 29 giugno 2017 - Linate cambia volo. Il 6 luglio si aprirannno i cantieri per il rifacimento della facciata e della pensilina esterna che copre la carreggiata che conduce al terminal delle partenze, ma anche i cantieri per la posa di un nuovo pavimento, nuove pareti e un nuovo soffitto nelle aree degli arrivi e del ritiro bagagli, senza dimenticare, infine, il restyling della sala vip Leonardo. Lavori che interrompono un nulla di fatto lungo 25 anni: tanto è passato dall’ultima volta in cui si è investito nell’ammodernamento del Forlanini. «Dopo il restyling di Malpensa nel 2015, era giusto dare a Milano un city airport all’altezza dei migliori in Europa – spiega Pietro Modiano, presidente di Sea, la società che gestisce i due aeroporti milanesi e che nel Comune il suo primo azionista –.

Linate deve cambiare perché è la porta di accesso di una metropoli completamente cambiata e il nuovo look sarà all’insegna del buon gusto e della linearità. Se non investi nella porta d’accesso di casa tua, significa che non ci credi molto». Gli interventi si annunciano rapidi: «Contiamo di concluderli in dieci mesi, entro aprile del 2018, che è dietro l’angolo, sarà tutto pronto» fa sapere Giulio De Metrio, direttore operativo di Sea. Linate sarà sempre operativo, i lavori saranno scanditi in microcantieri su turni sia diurni sia notturni in modo da impattare il meno possibile sull’attività dell’aeroporto. La spesa per affinare l’impatto estetico di Linate è preventivata in 8,3 milioni di euro, così suddivisi: 3,4 milioni di euro serviranno solo per la facciata e la pensilina esterna, altri 3,3 milioni di euro saranno assorbiti dal redesign della zona arrivi e ritiro bagagli, mentre per la sala vip Leonardo occorreranno 1,68 milioni.

A curare la rivisitazione della facciata esterna del city airport è stato l’architetto Pierluigi Cerri, che spiega: «Oggi l’edificio aeroportuale si presenta come una struttura esteticamente esausta e confusa, un edificio del quale è difficile definire la destinazione d’uso per l’eccessiva sovrapposizione di funzioni, non ultimo l’eccessivo impiego di pannelli pubblicitari e commerciali che ne ricoprono la facciata, e per una sgradevole penombra nella quale sono immersi i due piani dell’edificio per via del complicato disegno delle pensiline». Proprio per questo il nuovo progetto prevede «una pensilina in vetro e metallo concepita in modo da filtrare i raggi infrarossi e consentire una completa luminosità diurna».

La facciata sarà invece «resa uniforme e riordinata» anche attraverso una diversa collocazione degli spazi pubblicitari, che insisteranno più lungo le carreggiate di accesso agli ingressi dell’aeroporto, e una nuova collocazione della scritta «Milano Linate», quella che da sempre sovrasta lo scalo e che da aprile del 2018 sarà meglio centrata rispetto a viale Forlanini. Il colore dominante della facciata sarà il bianco perché «una superficie bianca ha in sé tutti i colori: da rosea all’alba a rossa al tramonto, può essere sempre viva mutabile – prosegue Cerri –. La copertura sarà in pannelli di Corian, un materiale dall’elevata resistenza alle aggressioni climatiche».

Nuova luce e più bianco anche nell’area arrivi e in quella del ritiro bagagli, dove saranno sostituiti i pavimenti, le pareti e i controsoffitti, come anticipato. «A Milano ogni 6-9 mesi c’è qualcosa di nuovo, un progetto che cresce», commenta Pierfrancesco Maran, assessore comunale all’Urbanistica, in quel della Fondazione Feltrinelli, corinice della presentazione del piano di ammodernamento di Linate. «Il progetto che riguarda il city airport ne è l’ennesima dimostrazione. E dimostra come la strategia di sviluppo contempli Linate accanto, e non contro, Malpensa e Orio al Serio» conclude Maran. giambattista.anastasio@ilgiorno.net