Infanzia, quasi 900 bimbi abusati in cinque anni a Milano

Dopo la violenza sessuale, la più frequente è quella "psicoemozionale", quindi la "violenza assistita" (bambini costretti ad assistere mentre un genitore maltratta l’altro) e i maltrattamenti fisici

Infanzia violata, abusi e molestie sui minori

Infanzia violata, abusi e molestie sui minori

Milano, 16 novembre 2016 - Tremila bambini maltrattati in cinque anni, solo andando a guardare nei centri specializzati di cinque ospedali italiani. Quasi uno su tre è passato dal Soccorso violenza sessuale e domestica (Svsed) della Mangiagalli a Milano: 895 minori tra il 2011 e il 2015, e quasi il 60% per abuso sessuale, 524 bambini. Soprattutto bambine - il 77% del totale -, età media nove anni e otto mesi: più di metà (489) aveva più di undici anni, il 18% da sei a dieci, uno su quattro - 222 - era piccolissimo da uno a cinque, e c’erano 24 bebè abusati nel primo anno di vita. Dopo la violenza sessuale, la più frequente è quella "psicoemozionale" (277 casi), quindi la "violenza assistita" (205 bambini costretti ad assistere mentre un genitore maltratta l’altro), i maltrattamenti fisici (200), e poi venti bambini gravemente trascurati, uno "conteso", una sindrome di Münchhausen per procura (un genitore fa del male al figlio per farlo credere malato e attirare l’attenzione su di sé). La somma è superiore al numero dei bambini perché spesso i bambini subiscono più forme di maltrattamento insieme: 289 su 895 alla Mangiagalli, nel 30 per cento dei casi secondo un rapporto presentato ieri alla biblioteca del Senato dalla ong Terre des Hommes.

I dati arrivano, oltre che dal Svsed, dall’ambulatorio Bambi del Regina Margherita di Torino, dal centro dell’azienda ospedaliera universitaria di Padova, dai servizi Gaia del Meyer di Firenze e Giada del Policlinico Giovanni XXIII di Bari, che hanno costituito una "rete nazionale di eccellenze ospedaliere per il contrasto della violenza sui bambini". Alla Mangiagalli il Soccorso nato per le donne vent’anni fa è il centro di riferimento regionale: 763 minori dal 2011 al 2015 venivano da Milano e provincia, degli altri 132 qualcuno da fuori Lombardia. La presa in carico è "sociale, sanitaria, psicologica e legale", ricordano la direttrice, la ginecologa Alessandra Kustermann, e la pediatra Lucia Romeo, e il Svsed fa anche formazione a medici di base e pediatri perché imparino a riconoscere i rischi e prevenire gli abusi, e con Terre des Hommes due anni fa ha organizzato il primo corso post-universitario in diagnostica del child abuse.

Il dossier - tremila bambini intercettati dal 2011 al 2015 su un bacino d’utenza da 4,4 milioni di minori, in maggioranza bambine, età media sette anni - fotografa il fenomeno e rileva nuovi tipi di maltrattamento, come il chemical abuse e la "sindrome del bambino scosso" con violenza, fin dai primi mesi di vita. I cinque centri hanno approcci e prassi diversi, ma hanno condiviso quattro raccomandazioni: ogni Regione deve avere un ospedale pediatrico di riferimento con esperti; i bimbi abusati devono essere trattati da équipe multidisciplinari; il maltrattamento e l’abuso nell’infanzia deve diventare una materia nelle facoltà di Medicina e essere inserito nel piano nazionale di prevenzione sanitaria. Alla base c’è una convinzione, rilanciata da Terre des Hommes: gli abusi sui minori sono un problema di salute pubblica, e come tale devono indagati, diagnosticati e trattati. È d’accordo il presidente del Senato, Pietro Grasso: "Le istituzioni devono farsi carico di fare in modo che ogni bambino possa realizzare i propri sogni".

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