"Mobili di casa, tv e assunzioni". Tutti i regali all’ispettore infedele

Le accuse al poliziotto arrestato. Nei guai ex sindaco di Cernusco

L’ispettore di polizia Giuseppe Falcone

L’ispettore di polizia Giuseppe Falcone

Milano, 23 ottobre 2016 - Una cucina nuova. Due camerette. Altri mobili per la casa. Una televisione. Valore approssimativo: 10mila euro. Ecco i "regali", stando alle carte dell’inchiesta costola di altre indagini precedenti, che l’ispettore di polizia Giuseppe Falcone avrebbe ricevuto in cambio di una corsia preferenziale all’Ufficio immigrazione per il rilascio di documenti legati ai permessi di soggiorno per cittadini extracomunitari. "Regali" ricevuti, secondo le indagini della Nona sezione della Squadra mobile, da Giuseppe Colombo, sindaco di Cernusco sul Naviglio a metà anni Ottanta e oggi presidente dell’associazione "Segreteria sociale San Riccardo Pampuri": in pratica, Falcone, approfittando del suo incarico di responsabile dell’Ufficio asilo politico (nonostante fosse in distacco sindacale da qualche tempo per il suo impegno nel Sap), avrebbe seguito personalmente le pratiche di persone (i casi contestati sono 3) legate in qualche modo all’ex primo cittadino. L’accusa è gravissima – corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio – ed è già costata al poliziotto cinquantaseienne la misura cautelare dei domiciliari, disposta dal gip Teresa De Pascale. Per Colombo, invece, è scattata l’interdizione temporanea dalla carica di presidente dell’associazione di Cernusco.

Non solo arredamenti per la casa. Sì, perché gli episodi ricostruiti dal pm Giovanni Polizzi ed elencati nella lunga ordinanza di custodia cautelare sono 7 (così come 7 sono gli indagati in totale, di cui uno per abuso d’ufficio), tutti concentrati tra il dicembre del 2014 e il dicembre del 2015. In un caso, la ricostruzione degli investigatori, Falcone avrebbe ottenuto in cambio l’assunzione in Atm per il figlio; pure su questo aspetto ci saranno ulteriori approfondimenti da parte della Squadra mobile diretta da Lorenzo Bucossi. In Questura c’è grande amarezza, come sempre succede quando vicende del genere coinvolgono agenti, ma al tempo stesso si sottolinea come le indagini siano state approfondite e certosine per arrivare alla verità il più in fretta possibile. Per quanto riguarda Falcone, difeso dall’avvocato Maurizio Pellicciotta, le persone a lui più vicine lo definiscono molto provato: martedì si terrà l’interrogatorio di garanzia davanti al gip. In quella sede, l’ormai ex sub-commissario provinciale del Sindacato autonomo di polizia (Sap) nonché ex presidente dell’Associazione poliziotti italiani sarà chiamato a replicare alle accuse.

"Ho piena fiducia nella magistratura e spero che Giuseppe Falcone riesca a dimostrare la sua innocenza – fa sapere il segretario nazionale del Sap Gianni Tonelli –. L’unica cosa che posso dire è che questi fatti sono antecedenti all’inizio del nuovo corso del Sap e che non hanno nulla a che vedere con la sua attività di delegato sindacale". L’arresto di Falcone arriva a due anni da quello di un funzionario dello Sportello unico per l’immigrazione della Prefettura, preso in flagrante dalla Mobile mentre intascava una mazzetta per accelerare i nulla osta per i ricongiungimenti familiari; nel marzo del 2015, il dipendente di Palazzo Diotti è stato condannato in abbreviato a 2 anni e 4 mesi di reclusione.

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