Da Vimodrone all'Isis, foreign fighter rinviato a giudizio

Dall'inchiesta era emerso un percorso di "progressiva radicalizzazione" da parte di Monsef

Combattenti dell'Isis (Olycom)

Combattenti dell'Isis (Olycom)

Milano, 20 ottobre 2016 - Rinviato a giudizio Monsef El Mkhayar, presunto foreign fighter marocchino di 21 anni accusato di terrorismo internazionale e destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare ma latitante, perché si troverebbe in Siria a combattere con le milizie del sedicente Stato Islamico. Il giovane, stando alle indagini coordinate dal pm Piero Basilone, nei mesi scorsi via Facebook ha scritto che quando rientrerà in Italia si farà "esplodere". Il processo per il presunto soldato dell'Isis inizierà il prossimo 14 dicembre davanti alla Corte d'Assise di Milano, presieduta da Giovanna Ichino.

Dall'inchiesta, chiusa lo scorso luglio, era emerso un percorso di "progressiva radicalizzazione" da parte di Monsef ma anche di un amico, Tarik Aboulala, anche lui marocchino di 21 anni e che è morto nei mesi scorsi in un combattimento in Siria. I due erano stati affidati nel 2010, da minorenni, alla comunità Kayros di Vimodrone e da maggiorenni si erano trasferiti in un appartamento a Milano.

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