Ferrari su posto disabili, il papà insultato e spintonato: "Triste quella indifferenza"

Lo sfogo dell’uomo. C’è la denuncia, scatta l’indagine

La Ferrari FF Coupè dell’imprenditore italo-svizzero

La Ferrari FF Coupè dell’imprenditore italo-svizzero

Milano, 19 settembre 2017 - Nessun passante si è avvicinato. Nessuno che abbia sentito il dovere di dare una mano a quel papà che stava lottando contro una palese ingiustizia. «Totale indifferenza», è ciò che ha avvertito l’uomo in una via Montenapoleone piena di gente alle 18 di sabato: «Mi ha fatto male, per di più in una via centrale di Milano, in pieno Quadrilatero della Moda», si sfoga. Amarezza che va ad aggiungersi alla rabbia per la censurabile reazione di Guido M., il 59enne che si è rifiutato di spostare la sua Ferrari parcheggiata male (e per di più senza talloncino autorizzativo): «Non è possibile assistere a certi comportamenti nel 2017 – continua –. Non è possibile negare un diritto come posteggiare l’auto in un’area riservata».

Ieri pomeriggio l’uomo si è presentato in Questura per formalizzare la denuncia nei confronti dell’imprenditore residente a Lugano che l’avrebbe insultato e aggredito con una manata in faccia prima di sparire a bordo della sua FF Coupè blu. Un modello riconosciuto proprio dal bambino affetto da handicap, grandissimo appassionato del Cavallino Rampante che custodisce gelosamente una sua foto con l’ex ferrarista Fernando Alonso: «È una FF Coupè, colore blu», ha riferito con disarmante semplicità agli agenti della Volante Genova intervenuti su richiesta del papà. Tutto nasce nel tardo pomeriggio di sabato. L’auto che trasporta il bimbo – insieme a lui anche la mamma e la sorellina – si ferma all’angolo tra via Montenapoleone e via Gesù: un giro tra i negozi e poi una passeggiata, il programma di serata per la famiglia in arrivo dall’hinterland. Ci sono due posti riservati ai disabili a quell’incrocio, ma il primo è occupato dalla Ferrari.

L’altra macchina fa retromarcia e posteggia, ma il padre del ragazzino si accorge subito di non poter aprire il portellone sul retro per tirar giù la carrozzina: la fuoriserie è parcheggiata male (oltre che essere sprovvista del pass) e invade l’area a strisce gialle orizzontali che separa i due posteggi. «Scusi, può spostare la sua auto?», chiede gentilmente l’uomo. Nessuna risposta dal proprietario della FF Coupè. Altro tentativo. Stesso silenzio infastidito. Al terzo scatta la reazione: una manata in facciata, nel racconto dell’aggredito, per allontanare quello che il 59enne considera evidentemente solo uno scocciatore. «Chiamo il 112», avverte l’uomo. «A me non frega niente di te e della polizia, faccio quello che voglio», la replica di prepotenza pura. Poi risale in macchina e se ne va. Non senza aver lasciato traccia: la targa svizzera memorizzata dal denunciante. Materia di approfondimento per gli investigatori dell’Upg, coordinati dalla dirigente Maria Josè Falcicchia.

nicola.palma@ilgiorno.net

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