Eterologa, ticket di 66 euro: al Niguarda la prima banca del seme

Da gennaio la fecondazione assistita entra nei cosidetti "livelli essenziali di assistenza"

Reparto neonatologia (Newpress)

Reparto neonatologia (Newpress)

Milano, 29 dicembre 2017 - La prima banca regionale del seme in Lombardia sarà realizzata all’ospedale Niguarda. Lo prevede la delibera approvata ieri dalla Giunta regionale, una delibera con la quale si conferma l’inclusione della fecondazione eterologa tra le prestazioni offerte dal servizio sanitario tramite il pagamento del ticket. Come da disposizione nazionale, la procreazione medicalmente assistita eterologa entra nei cosidetti «livelli essenziali di assistenza» (lea) e dal primo gennaio del 2018 i lombardi potranno usufruirne provvedendo a corrispondere al servizio sanitario 66 euro di ticket (36 euro da tariffa ordinaria più altri 30 di tariffa aggiuntiva regionale) a fronte di un costo che, altrimenti, oscillerebbe tra i 1.500 e i 4mila euro. Sono tre le modalità di fecondazione previste dalla delibera approvata dall’esecutivo di Palazzo Lombardia sulla scorta della legge nazionale: eterologa con seme da donatore con inseminazione intrauterina, con seme da donatore in vitro o con ovociti da donatrice. «Prestazioni che – si specifica nella nota diramata ieri dalla Regione – potranno essere effettuate per massimo tre cicli nelle strutture sanitarie pubbliche, in regime ambulatoriale, fino al compimento del 43esimo anno di età». 

«Come anticipato, a partire dal primo gennaio del 2018 le prestazioni di procreazione medicalmente assistita eterologa saranno garantite dal sistema sociosanitario lombardo attraverso le strutture accreditate e a contratto – dichiara Giulio Gallera, assessore regionale al Welfare, al termine della riunione Giunta –. Abbiamo disposto, inoltre, che l’Azienda socio sanitaria territoriale Niguarda di Milano presenti entro il 30 aprile 2018 uno studio di fattibilità per la creazione di una banca regionale di crioconservazione dei gameti per rendere concretamente realizzabili le procreazioni medicalmente assistite in Lombardia». 

«L'incarico per la creazione della banca di crioconservazione del seme – prosegue l’assessore – ha origine dalla scarsa disponibilità di cellule riproduttive provenienti da donatori depositati in altri centri di conservazione italiani. Il mandato affidato all’Asst Niguarda, che possiede le necessarie caratteristiche e competenze tecniche, pertanto, consiste nel presentare uno studio comprensivo di costi per la realizzazione e il mantenimento della banca regionale adeguata ai requisiti strutturali, impiantistici, tecnologici e organizzativi previsti dalla normativa vigente in materia di qualita’ e sicurezza della conservazione, stoccaggio e distribuzione dei gameti». Non è finita. «Abbiamo, invece, confermato l’operatività, alla Fondazione Irccs Ca’ Granda Policlinico di Milano, di un archivio informatico interoperabile tra tutti i centri di procreazione medicalmente assistita ma obbligati a conferire i dati, affinché sia garantita la tracciabilità e sicurezza delle cellule riproduttive dalla donazione, all’eventuale nascita» conclude Gallera. 

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