Coppia dell'acido, Magnani: "Amico pentito di Boettcher, un pericolo sociale"

"Sono un seguace della freundlichkeit e per questo ero convinto che Levato e Boettcher stessero cercando un testimone per la violenza sessuale, ma sono pentito di non aver aiutato Barbini"

Andrea Magnani scortato dalla polizia penitenziaria a Milano

Andrea Magnani scortato dalla polizia penitenziaria a Milano

Milano, 23 ottobre 2015 - Alexander Boettcher un «pericolo sociale». Lo ha detto Andrea Magnani, presunto complice della cosiddetta ‘coppia diabolica', imputato con rito abbreviato assieme a Martina Levato per una serie di aggressioni con l’acido, davanti al gup di Milano Roberto Arnaldi, come emerge dalle trascrizioni dell’udienza che si è tenuta nei giorni scorsi a porte chiuse. In un passaggio del verbale, infatti, Magnani, parlando di un suo tentativo di suicidio, ha spiegato che lo aveva fatto «per il rimorso di essermi accompagnato ad una persona come il Boettcher, e non avere capito che questa persona poteva rappresentare un pericolo sociale». E poi anche, «cosa ancora più forte, ancora più grave», ha aggiunto il bancario imputato, «per il rimorso di non essere potuto intervenire a difesa di Pietro Barbini durante l’aggressione» del 28 dicembre 2014. «Di queste cose sono pentito - ha spiegato ancora -. Per quanto riguarda l’aggressione a Savi (del 2 novembre 2014, ndr) più che, il termine adatto più che pentito, me lo consenta, dispiaciuto, nel senso che non essendo al corrente di niente è chiaro...».

La tesi di Magnani, infatti, «non credibile» per il pm Marcello Musso, è che lui sia stato in qualche modo presente a tutte le aggressioni, ma senza essere mai consapevole dei piani della coppia. Anzi pensando, a volte, che i due fossero alla ricerca di un testimone per una presunta violenza subita da Martina. «Io sono un seguace della ‘freundlichkeit’ - ha detto Magnani - la ‘freundlichkeit’ significa solidarietà in tedesco, ed è una componente del volontariato. In questo caso la ‘freundlichkeit’ è un bisogno quasi epidermico di aiutare il prossimo, un bisogno quasi cutaneo di aiutare il prossimo». E dunque, ha aggiunto ancora, «semplicemente per empatia mi prestai alla ricerca di questo testimone».

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