Bimbi picchiati all'asilo, altre due maestre nei guai

Le educatrici sono accusate di concorso in maltrattamenti su minori e sequestro di persona

Maltrattamenti in asilo (Ansa)

Maltrattamenti in asilo (Ansa)

Milano, 9 maggio 2017 - Altre due maestre dell' asilo "Baby World" Bicocca di viale Sarca, a Milano, sono indagate nella vicenda dei presunti maltrattamenti ai danni di 13 bambini della struttura. E' quanto emerge dall'avviso di conclusione delle indagini, coordinate dal pm Gianfranco Gallo e che già avevano portato a due arresti e ad un patteggiamento. Le due maestre sono accusate di concorso in maltrattamenti su minori e sequestro di persona. Anche a Enrico Piroddi, titolare della struttura arrestato nel luglio 2016 con la coordinatrice dell'asilo Milena Ceres (ha patteggiato 2 anni e 9 mesi), è stato notificato l'atto e gli vengono contestati i reati di concorso in maltrattamenti, lesioni e sequestro di persona. Nel luglio scorso l'intervento dei carabinieri, che da settimane stavano monitorando i maltrattamenti. Nei filmati urla, insulti, percosse, minacce, alimentazione forzata ai danni di bimbi di età compresa tra i 10 mesi e i 2 anni, le cui famiglie sono assistite dall'associazione 'La via dei colori onlus' con il legale Giulio Canobbio

In particolare Canobbio ha fatto sapere che in occasione dell'udienza preliminare (dopo la richiesta di rinvio a giudizio) le parti civili torneranno "a chiedere l'incidente probatorio per dimostrare la necessità di considerare l'aggravante delle lesioni gravi riportate dai nostri assistiti, alla luce del fatto che oggi, a distanza di almeno un anno da quei fatti, numerosi bambini soffrono ancora di gravi danni fisici e psicologici per i maltrattamenti cui sono stati sottoposti". Secondo Ilaria Maggi, presidente de 'La Via Dei Colori Onlus', l'associazione che segue le famiglie sin dal giorno dell'arresto, "questa seconda fase è molto importante per evidenziare come chiunque abbia preso parte, più o meno attivamente, ai maltrattamenti, ha avuto una condotta che merita di essere valutata oltre che da un punto di vista morale, anche secondo quanto la legge impone". Maggi ha aggiunto che "i figli dei nostri associati stanno tuttora affrontando i postumi dei maltrattamenti atroci che noi tutti abbiamo visto in quei video ed è impensabile che chi è stato complice o artefice di tutto questo, possa domani tornare a svolgere un lavoro a contatto con persone indifese".

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