Precipita dal settimo piano ma si salva: bimbo di 4 anni atterra su una tettoia/ FOTO

Via Isimbardi, il piccolo soccorso da due ragazzi che l’hanno visto cadere

Il cortile dove è caduto il bambino

Il cortile dove è caduto il bambino

Milano, 23 ottobre 2017 - Quasi illeso. Dopo un volo di 20 metri. Giù dal settimo piano. È ancora sotto osservazione Romy (nome di fantasia), il bambino di 4 anni figlio di genitori filippini precipitato ieri mattina da uno stabile allo Stadera, ma filtra ottimismo sulle sue condizioni: in serata è stato sottoposto a una seconda Tac per verificarne le condizioni, tuttavia non ha riportato fratture nell’impatto ed è sempre stato cosciente e collaborativo con i medici del Niguarda. Un vero miracolo. Sì, perché all’inizio la situazione pareva disperata. Poi col passare dei minuti la paura è passata.

IL LUOGO Il cortile interno dello stabile di via Isimbardi 6 allo Stadera: lì è precipitato il bambino di 4 anni, atterrando su una tettoia in plexiglass e poi rimbalzando  sulle sterpaglie In alto: gli agenti sul posto
IL LUOGO Il cortile interno dello stabile di via Isimbardi 6 allo Stadera: lì è precipitato il bambino di 4 anni, atterrando su una tettoia in plexiglass e poi rimbalzando sulle sterpaglie In alto: gli agenti sul posto

«Mamma, mamma», dice lui. Ma la mamma non c’è, e non c’era neanche al momento della caduta. In casa c’era, a quanto risulta, un’amica di famiglia, che non s’è accorta del pericolo che stava correndo il minore e che ora rischia di essere indagata. Il bimbo, secondo una prima ricostruzione, si sarebbe arrampicato su una sorta di mansarda per recuperare dei colori che gli erano caduti, ritrovandosi di fatto sulla grondaia del tetto. Lì la perdita di equilibrio e la caduta all’indietro. L’atterraggio sulla tettoia ammortizza l’impatto, facendo poi sbalzare il piccolo sulle sterpaglie. Una tettoia provvidenzialmente montata, col senno di poi, da alcuni inquilini nordafricani per difendersi dagli oggetti lanciati dai piani superiori: «Andiamo spesso lì a fumare – raccontano – e una volta ci è quasi piombato in testa un barattolo pieno d’acqua. Così abbiamo deciso di installare quella copertura». Una copertura di fortuna, in plexiglass, che però si è rivelata decisiva per le sorti del bambino. Immediata la richiesta di soccorsi.

Sul posto arrivano i sanitari del 118, preceduti di qualche minuto dall’amica della mamma del piccolo, disperata. Romy viene caricato su una lettiga e trasportato d’urgenza al Niguarda: i primi esami danno esito negativo; il bimbo ha preso qualche botta, anche sulla parte laterale del capo, ma pare niente di grave. Tenuto in Osservazione pediatrica, non è mai stato in pericolo di vita, e già ieri sera si parlava di possibili imminenti dimissioni. Una tragedia sfiorata. Adesso gli investigatori delle Volanti, intervenuti in via Isimbardi 6, dovranno accertare le eventuali responsabilità da parte della donna alla quale era stato affidato in custodia il piccolo Romy.

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