Aggressione in Stazione Centrale, Hosni chiede di essere curato in comunità

Il 20enne aggredì con due coltelli due militari e un agente della Polfer

 Ismail Hosni, 20 anni (Newpress)

Ismail Hosni, 20 anni (Newpress)

Milano, 22 novembre 2017 - Ha chiesto di poter andare in una comunità terapeutica per essere curato, Ismail Tommaso Hosni, il 20enne italo tunisino a processo per tentato omicidio, lesioni e resistenza per avere aggredito con due coltelli due militari e un agente della Polfer alla stazione Centrale di Milano, lo scorso 18 maggio. Il giovane ha preso la parola davanti al gup Roberta Nunnari nel processo con rito abbreviato. Oltre alla richiesta avanzata dal 20enne (non formalizzata dalla difesa al momento), nell'udienza di oggi è stata discussa la perizia, disposta dal gup, che ha stabilito che la capacità di intendere e di volere del giovane era "grandemente scemata al momento del fatto".

La relazione ha valutato però anche che l'imputato, che si trova in cella da oltre sei mesi ed è in terapia farmacologica da uno psichiatra, è "capace di stare in giudizio", ossia di affrontare il processo. Nel documento dei periti sul vizio parziale di mente (che potrebbe portare ad uno sconto sulla pena) si parla anche di un "ritardo" nello sviluppo mentale di Hosni, di un disturbo della personalità, oltre al fatto che nel corso dell'aggressione era sotto l'effetto di cocaina, cosa che avrebbe influito sull'equilibrio psichico. L'udienza è stata rinviata al prossimo 8 febbraio, mentre il giovane rimane indagato per terrorismo internazionale in un altro filone di indagine, perché aveva postato su Facebook video inneggianti all'Isis.

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