Case Aler, accordo fatto a Pieve Emanuele

Il Comune incontra le famiglie e garantisce a chi non compra che non dovrà trasferirsi

Il complesso delle case Aler a Pieve Emanuele

Il complesso delle case Aler a Pieve Emanuele

Pieve Emanuele (milano), 26 giugno 2016v - Il Comune incontra le famiglie che vivono in case Aler (ex Incis) messe in vendita. Sarà garantita la casa a chi non compra e non dovrà trasferirsi. Ma la battaglia sarà lunga. Grande partecipazione all’assemblea pubblica promossa dalla giunta in merito al piano straordinario di vendita di Aler. Venerdì 24 giugno oltre cento persone hanno riempito la sala consiliare di via Viquarterio, dove il sindaco Paolo Festa, l’assessora alle politiche sociali Paola Battaglia e il direttore affari generali di Aler Milano Domenico Ippolito hanno incontrato gli inquilini degli alloggi Aler del quartiere ex Incis, in prevalenza passato ai privati nei decenni scorsi e dove sono rimasti 150 alloggi in affitto, raggiunti dalle lettere con cui, entro il 30 giugno, veniva proposto l’acquisto o la mobilità.

Una parte degli affittuari ha mostrato interesse per la procedura di acquisto, mentre la maggioranza degli inquilini, impossibilitata a diventare proprietaria, ha richiesto il sostegno del Comune. Il sindaco e la giunta, nell’ambito del tavolo della Conferenza dei Servizi per il Pru di via delle Rose, (dove dovrebbero venire realizzati circa 350 alloggi «popolari» che però dovevano essere ultimati nel 2015), hanno affrontato insieme ai tecnici e i dirigenti Aler la questione del piano straordinario di vendite, condividendo la necessità di trovare una soluzione per le famiglie in difficoltà con l’acquisto, ipotizzando una sospensione del piano stesso. 

L’impegno del Comune ha consentito di avviare un dialogo che lascia ben sperare non solo per l’ex Incis anche per gli alloggi di via dei Pini 2 e 4, per i quali verrà promosso un incontro in seguito.  «Stiamo lavorando con grande impegno sul tema delle politiche abitative - dice il sindaco Paolo Festa - ottenendo risultati molto importanti. Il dialogo aperto con Aler si traduce nella volontà comune di salvaguardare tutte quelle famiglie pievesi che versano per diversi motivi in condizioni di difficoltà abitativa, valutando anche l’ipotesi di prevedere una messa a disposizione di alcuni alloggi».

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