Istituto Besta, rosso di 16 milioni nei conti 2015: "Sottofinanziato da 15 anni"

I nuovi vertici: operazione chiarezza. La Regione pronta a intervenire

L'Istituto Besta

L'Istituto Besta

Milano, 27 luglio 2016 - C'è un rosso di 16,6 milioni di euro nel bilancio 2015 che l’Istituto neurologico Besta ha trasmesso a fine maggio alla Regione. A farlo saltar fuori sono stati i nuovi vertici arrivati a gennaio all’Irccs, il cda presieduto da Alberto Guglielmo e il direttore generale Germano Pellegata. Si tratta, precisa il dg, di un "rosso tecnico": l’accumulo di 14 anni di mancati accantonamenti dovuti a costi di personale di corsia che l’Istituto copriva coi fondi della ricerca corrente, quelli passati dallo Stato. E c’è l’impegno della Giunta a dare il via libera, la prossima settimana, all’operazione ripianamento. "Si tratta - chiarisce Pellegata - di riconoscere qualcosa che era dovuto negli anni passati in cui l’Istituto è stato sottofinanziato".

A queste conclusioni è arrivato dopo un lavoro di mesi, avviato in accordo col nuovo cda. La scelta, rispetto alla gestione precedente, è di separare il conto economico delle attività di assistenza da quello della ricerca. Risultato: il settore "cura", valore della produzione 87,9 milioni di euro, chiude il 2015 in perfetto pareggio. La ricerca, invece, ha prodotto per 18 milioni e speso per 24. Il risultato, sul bilancio 2015 da 105,9 milioni fatturati, è negativo per 16,665 milioni, di cui (si legge nella nota alla Regione) 6,4 di perdita d’esercizio e 9,5 di "oneri straordinari anni 2014 e precedenti per mancati accantonamenti". Ma gli stipendi dei 230 ricercatori del Besta "non c’entrano", chiarisce il dg. Si parla di quelli dei circa 600 assunti a tempo indeterminato tra amministrativi, comparto e medici: 32 milioni l’anno, solo 29,7 dal budget dell’assistenza.  

"Dal 2001 - spiega Pellegata - l’Istituto si è fatto carico di pagarne una quota con fondi della ricerca corrente", oltre il budget previsto dal Ministero che dal 2012, a questa voce, riconosce solo 1 milione 76 mila euro per il personale. Voce in calo costante tra l’altro, "del 20% l’anno", spiega il responsabile della ricerca Renato Mantegazza. Sono problemi comuni agli Irccs italiani, che erano 19 nel 1980 e sono 50 oggi, a dividere la stessa torta. Ma al Besta, centro di riferimento per le neuroscienze in Italia e in Europa, la ricerca per oltre due terzi è "finalizzata": non si finanzia coi trasferimenti statali ma coi bandi e coi fondi vinti dai suoi scienziati grazie a reputazione e idee. L’Istituto ha appena ottenuto da un’associazione di malati americana il coordinamento di un progetto da 3 milioni di dollari per testare l’efficacia reale di farmaci per la sclerosi multipla. "Quel meno 16 milioni a bilancio nasce dalla decisione di evidenziare correttamente come stanno le cose", dice il dg Pellegata. Un percorso "condiviso con la Regione, che ha già ripianato con 2,3 milioni il costo del personale nel 2015 e finanziato con altri 2,3 quello per il 2016". A giugno la situazione è stata illustrata ai co.co.co. (circa il 30% della forza lavoro) in un’assemblea organizzata dal direttore scientifico Fabrizio Tagliavini. "Erano preoccupati e li abbiamo rassicurati - spiega Mantegazza -. Non ci saranno riduzioni, il problema non li riguarda". "E non era un segreto - sottolinea Pellegata -. Abbiamo fatto un’operazione di chiarezza su un segreto di Pulcinella. Che non ha influenzato il lavoro dell’Istituto negli anni e non lo farà nel 2016. Ma potremo ripartire da un tempo zero".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro