Gorgonzola: "Io, sindaco cattolico, vi spiego il mio sì alle unioni civili"

La lettera aperta di Angelo Stucchi

 Il sindaco Angelo Stucchi

Il sindaco Angelo Stucchi

Gorgonzola (Milano), 25 agosto 2015 - Registro delle unoni civili, dopo l’adozione in Consiglio, le istruzioni per l’uso al sito comunale: cos’è, cosa prevede, come accedere, come cancellarsi. "Vogliamo che sia uno strumento vivo". Intanto il sindaco Angelo Stucchi, vicinissimo alla Parrocchia, spiega in una lettera aperta: "Ecco i motivi del mio sì". In risposta alle molte (in parte provocatorie) sollecitazioni ricevute in consiglio comunale, dove aveva scelto il silenzio. Al neonato registro una sezione dedicata sul sito del Comune, corredata di ogni informazione.

"Il Comune di Gorgonzola - scrive - con il regolamento per il riconoscimento delle Unioni Civili, si impegna a superare situazioni discriminatorie e a favore l´integrazione nel contestato sociale, culturale ed economico nel territorio. Le aree tematiche prioritarie in cui si attivano le azioni di contrasto alla discriminazione sono casa, sanità e servizi sociali, politiche per i giovani, genitori e anziani, sport e tempo libero, formazione, scuola e servizi educativi, diritti e partecipazione, trasporti".

Poi la modulistica per l’iscrizione, e la delibera consiliare, adottata il 6 luglio scorso con un solo voto contrario. Fuori sito, ma pronta alla divulgazione, la lettera aperta di Stucchi. Che parte proprio dalla scelta del sindaco, in consiglio comunale, di votare a favore del registro senza però intervenire. Silenzio di tomba.

"Tacqui - esordisce il primo cittadino - . Ogni mia parola calata su quella discussione, polemica o accomodante, neutrale o di spiegazione, avrebbe comunque finito per essere svilita dalla retorica politica. Non volevo questo. Rinunciai di argomentare su come mi era possibile coniugare principi e valori della dottrina morale cattolica con la necessità di accogliere la realtà, i bisogni e i diritti garantiti in un sistema democratico a tutti i cittadini. La richiesta non era animata infatti dal desiderio di aiutare il discernimento, ma solo da logiche di contrapposizione (...)".

Nel merito: "Ci sono convinzioni e valori ai quali i cristiani non possono rinunciare, ma la costruzione delle nostre comunità non può avvenire imponendo principi, morale, tradizioni: deve avvenire attraverso il dialogo e un confronto rispettoso della dignità e della qualità della vita umana. Come credente sono cosciente della sfida che l’attuale contesto culturale presenta alla fede. (...) In questo mio ruolo istituzionale devo da un lato promuovere e tutelare i diritti fondamentali dei cittadini e dall’altro non rinunciare ad una mediazione doverosa che porti ad un’etica di valori condivisi".

Sulle convivenze: "Sono fermamente convinto che lo Stato debba rispettare e tutelare quel "patto" di natura affettiva che due conviventi hanno stretto: se così non fosse negherebbe loro diritti universali. Non è ammissibile che i conviventi per la legge non esistano. Chi è chiamato ad operare nelle istituzioni deve contribuire a superare leggi che non rappresentano più la realtà". Unione civile non significa matrimonio, precisa il sindaco. Che però chiude con un auspicio. "Fare i conti con la realtà significa anche non fare finta che le convivenze tra persone dello stesso sesso non esistano e che non ci siano diritti da riconoscere. Gli omosessuali non devono essere confinati ai margini della società".