Trezzo, trasporto disabili: il Tar boccia il Comune

La minoranza insorge, il sindaco replica

Tagliati i rimborsi

Tagliati i rimborsi

Trezzo sull'Adda (Milano),  22 novembre 2016 - "Spending Review dal cuore di pietra", Trezzo mette il piede in fallo con i disabili e il Tar la bastona: rimborsi subito i trasporti che ha tagliato per il centro socio-educativo. L’esito del ricorso presentato da Anfass Lombardia contro un tecnicismo, - l’applicazione del redditometro di riferimento per la partecipazione al servizio (Isee ristretto o familiare), - fa saltare la minoranza sulle barricate. "Non sono questi i risparmi da fare", afferma Sergio Confalone, ex assessore al Bilancio passato all’opposizione (Trezzo – Identità e Cultura). A dar fuoco alle polveri c’è pure Carlo Sironi di Tutti per Trezzo, la forza di opposizione che non ne fa passare una al sindaco Danilo Villa. «Forti coi deboli e deboli con i forti - commenta il capogruppo -. Purtroppo, ancora una volta, dobbiamo constatare questa amara verità. Stiamo parlando di 8mila euro e di 14 persone che hanno già i loro problemi. Gli abbiamo negato una manciata di denaro, essenziale per loro».

Alla base della diatriba che con ogni probabilità non si fermerà qui, il Comune sta valutando il ricorso al Consiglio di Stato, l’interpretazione di una norma regionale che darebbe diritto al rimborso entro certi limiti di reddito. Se però si fa riferimento alla ricchezza dell’intera famiglia, nessun disabile vi rientra. Il Tar della Lombardia invece ha stabilito che per il trasporto ai centro socio-educativi (proprio la voce rivista dall’amministrazione) si ci deve attenere solo alla ricchezza dell’utente, decisamente più bassa di quella del nucleo e quindi a tutti e 14 i trezzesi i soldi spettano. Un esempio che testimonia quanto sia corta la coperta «e quanto si giochi sulla pelle della gente - sottolinea Sironi -, siamo nel campo del surreale». «La manovra taglia-costi è stata varata dalla giunta l’anno scorso nell’ambito del ritocco generale delle tariffe per i servizi sociali. A quanto pare alla voce handicap il sindaco ha esagerato - ancora il capogruppo -. Un’Amministrazione che preferisce spendere soldi per gli avvocati piuttosto che per le fasce più fragili della popolazione, si commenta da sola. Le spese legali sono state sicuramente più alte degli 8mila euro “risparmiati”». La vicenda è rimbalzata anche in Consiglio comunale. Un’interrogazione di Tutti per Trezzo ha costretto Villa a rivelare la sconfitta in Tribunale, «la sua è una politica miope e inaccettabile», ha ribadito l’opposizione dopo la risposta del primo cittadino. «Parliamo di persone in difficoltà, non di nababbi. E il nostro Comune ha tutte le risorse per farsene carico». Una tesi condivisa da Anfass, che ha presentato ricorso in altri comuni lombardi, autori di provvedimenti-fotocopia di quello dell’amministrazione leghista.

"Per i disabili investiamo più di 300mila euro l’anno". Dal canto suo, Danilo Villa non ci sta a farsi appiccare addosso la nomea di "sindaco contro i più deboli". "Trezzo è una città attenta a tutte le fasce fragili della popolazione e in particolare ai portatori di handicap. Per il mantenimento in comunità di 16 persone impieghiamo direttamente 214mila euro, ai quali se ne aggiungono 93mila che forniamo a Offerta sociale (l’azienda dei comuni che gestisce il welfare) per strutture e servizi dedicati. Anche una buona quota degli 83mila euro che spendiamo per l’assistenza domiciliare va nella stessa direzion"». Eppure sugli 8mila euro dei trasporti al centro socio-educativo sarebbe già pronto il ricorso al Consiglio di Stato, dopo la sentenza del Tar che richiama il Comune a pagare. "Non è questione di soldi, ovviamente, ma di equità. Abbiamo applicato il redditometro allargato rifacendoci all’interpretazione della norma proposta dalla Regione. Facciamo ricorso proprio per chiarire fino in fondo quali siano i parametri di riferimento in questo e in altri casi dubbi". "L’opposizione la smetta di dire che affamo gli invalidi, è vergognoso solo pensarlo".