Cernusco, chiude il call center modello: in 22 restano senza un lavoro

L’inglese Domestic and General delocalizza in Albania

Un'immagine generica di call center (Foto archivio)

Un'immagine generica di call center (Foto archivio)

Cernusco sul Naviglio (Milano), 11 maggio 2016 - Doccia fredda sull’ex "call center felice" di Cernusco. Gli inglesi della Domestic and General, - leader nel campo delle estensioni di garanzie per elettrodomestici con 16 milioni di clienti in 15 Paesi - hanno aperto la mobilità per i 22 operatori della sede di via Gobetti. "E in più delocalizzano in Albania", spiega Sabria Sharif della Fistel Cisl. Tutti under 30, assunti a tempo indeterminato con il vecchio (e più sicuro) contratto delle telecomunicazioni, "rischiano oggi di ritrovarsi in mezzo alla strada", aggiunge Daniele Bonanno della Fistel Cisl. La multinazionale si trincera al fatto che "il core business aziendale non è più la gestione diretta delle polizze". Insomma, un cambio di piani repentino. "I dipendenti sono stati formati per svolgere questo lavoro anche di recente", sottolineano i sindacalisti, fra un incontro e l’altro. Al tavolo, il 14 aprile, Fistel ha proposto una soluzione che terrebbe conto delle esigenze di tutti. Ovvero: individuare un’altra società di peso a cui cedere ramo d’azienda e personale, ma si teme che la proprietà non ci senta. "Domani si riapre la trattativa. Aspettiamo una risposta", dice Sharif.

Nel frattempo, sulle maestranze cade un’altra tegola. "In barba a ogni principio di rispetto reciproco di ruoli e funzioni, Domestic and General ha rescisso anticipatamente i contratti di lavoro a sette interinali", spiega Bonanno. Un brutto segno. La fumata nera sembra dietro l’angolo. "E intanto i telefoni sono muti – ancora il sindacalista – le chiamate sono già state girate nella penisola balcanica. In un paese extra–Ue, con regole completamente diverse sulla gestione dei dati sensibili. Chissà se i clienti ne sono al corrente". I lavoratori hanno dichiarato lo stato di agitazione. E mai se lo sarebbero aspettato, in un posto che sembrava un’oasi rispetto al panorama generale del settore. Incentivi alle vendite, premi, sala break friendly. Tutto finito? Così sembra. Sulla vicenda si muove anche il Comune. Gli operatori a rischio hanno chiesto un incontro al sindaco Eugenio Comincini, che li ha convocati il 17 alle 11 a Villa Greppi. Il primo cittadino potrebbe giocare un importante ruolo di mediazione con la proprietà "per salvare i 22 in bilico e le loro famiglie", auspica Sharif.