Ivan, un ‘Lion’ in carrozzina che sogna le Paralimpiadi

Per raggiungere il suo sogno bisogna disputare almeno 30 tornei l’anno

Ivan Lion in azione in campo

Ivan Lion in azione in campo

Pavia, 22 giugno 2016 - Il suo sogno sportivo sono le Paralimpiadi di Tokyo. Su questo si sta concentrando Ivan Lion, 27 anni, tennista in carrozzina, numero 5 d’Italia. Ma per raggiungere il suo obiettivo come spiega "bisogna disputare almeno 30 tornei l’anno con una disponibilità economica che è davvero per pochi". Avrebbe bisogno di uno sponsor da affiancare al sostegno tecnico della ditta Invarcare che gli mette a disposizione una carrozzina da gioco da circa 6 mila euro, mentre quella da passeggio arriva a 7.500.

Per il momento, Ivan ha trovato due sostegni pavesi, il Tennis Club Pavia per cui gareggia e la Maugeri che sostiene il torneo di tennis a 16 del 22-26 giugno. E proprio nel Centro di Medicina dello sport della Maugeri ieri Ivan si è sottoposto ad alcuni test. Nato in provincia di Torino da una famiglia di origine veneta, ha iniziato a giocare a tennis tra i 9 e 10 anni. "Sono affetto da spina bifida – racconta Ivan – e non mi andava di stare tutto il giorno in casa davanti alla televisione. I miei genitori mi hanno accompagnato su un campo e gli istruttori hanno visto in me delle buone capacità, invitandomi ad andare avanti".

E Ivan ha seguito il loro consiglio fino a far diventare il tennis il suo lavoro: vive della pensione d’invalidità, è istruttore anche per normodotati e si allena tre giorni la settimana in palestra e due sul campo. E quando scende lui sulla terra rossa strappa applausi con il colpo dietro la schiena che era la specialità di John McEnroe, uno dei suoi idoli insieme a Roger Federer. "L’esercizio fisico previene l’insorgere di patologie croniche – dice il responsabile del Centro di medicina dello sport, Roberto Bottinelli – e ha effetti positivi sulla prognosi delle malattie più gravi". Anche nelle recidive del cancro alla mammella. La Maugeri sta sottoponendo allo studio una settantina di donne operate al seno che, come assumono i farmaci, ogni settimana effettuano tre sedute di ginnastica da 40 minuti ciascuna con risultati molto positivi.