Campovolo, 150mila fan per Ligabue: "il miglior pubblico del mondo"

Il cantante non ha smesso di ringraziare tutti coloro che hanno deciso di partecipare al concerto per i suoi 25 anni di carriera. Ognuno con le proprie emozioni, i propri ricordi, i propri sogni di Simona Camarda

Ligabue in concerto al Campovolo

Ligabue in concerto al Campovolo

Reggio Emilia, 20 settembre 2015 - Campovolo: Liga forza 150.000! Eh sì, perchè a rendere speciale una "festa" di così grandi proporzioni ci hanno pensato loro. Gli stessi che Luciano ama sempre definire "il miglior pubblico del mondo". E anche ieri sera, davanti a chi da giorni era lì per conquistare un posticino vicino al palco, non ha smesso di ringraziarli per aver partecipato e reso speciali le sue nozze d'argento...di carriera.

Ma come  hanno vissuto questo terzo Campovolo targato Ligabue i suoi fans? A loro la parola. "Ho 31 anni – racconta Marina Salvia - ma ho aspettato che arrivasse Campovolo come fosse il mio primo giorno di scuola, carica di ansia, aspettative e voglia di esserci. Lì, proprio lì, a pochi passi da lui visto che ho avuto la fortuna di godermi ‘La Festa’ nell’area riservata agli iscritti al ‘Bar  Mario’, storico fans club del Liga. La mia canzone preferita è ‘Le donne lo sanno’, perché mi fa pensare a noi donne che ogni giorno combattiamo le nostre grandi e piccole battaglie e riusciamo sempre ad affrontare la vita col sorriso”. Chi invece è un veterano descrive così le sue emozioni: “Essere qui per la terza volta è davvero pazzesco – dice Antonio Panzica -. L’atmosfera è incredibile, sorrisi ovunque. Se mi fermo a pensare a questi dieci anni dal primo epico appuntamento con Luciano in questo aeroporto ‘tra palco e realtà’ sorrido, piango, esulto, sogno: rivedo insomma la mia vita, come sono cambiato e come è cambiato anche lui, lo Zio, come amo chiamarlo da sempre - sorride emozionato”.

Fan al concerto di Ligabue al CampovoloTante le aspettative dei fans che hanno fatto di tutto per esserci. "Oggi i miei clienti dovranno fare a meno di me – dice Daniele Inzerillo -. Campovolo è un impegno troppo importante per rinunciarci. Ho sperato che si facesse un terzo Campovolo. Ed eccomi lì, sotto il palco, in mezzo a tutti i fans, a ballare saltare e commuovermi, urlare contro il cielo e abbattere il muro del suono” – dice parafrasando due successi del Liga. Anche qualche piccolo intoppo lungo il cammino degli appassionati del Liga. “Ho perso la coincidenza in aeroporto – dice Mariangela Militello - ho fatto migliaia di chilometri in bus, autostop, treno e a piedi per arrivare da Favara, in provincia di Agrigento fino a qui! Ma adesso è passato tutto: non appena ho visto i primi poster in giro per Reggio Emilia di colpo tutta la stanchezza si è dileguata e ha lasciato spazio all'adrenalina che mi ha fatto Ballare sul Mondo. E il bello inizia già dal pre-concerto. La ruota panoramica è stata una trovata geniale. Da lassù il colpo d'occhio è davvero mozzafiato”. E le canzoni? "Scaletta pazzesca, da veri intenditori - dice Alberto Santi -. Ho avuto la possibilità di ascoltare canzoni che ho sempre sognato di sentire. Belle anche le sorprese in inglese che ci ha riservato Luciano e i botti finali che hanno illuminato il cielo sopra di noi. Insomma, un concerto da urlo arrivato dopo il viaggio della speranza! Sono partito da Milano in treno e non avrei immaginato di ritrovarmi all'interno così velocemente. Neanche la mia migliore delle ipotesi era così positiva". 

Concerto di Ligabue al CampovoloImmancabili i sognatori. “Faccio Il dj da sempre – dice Luca Campora - e devo dire che mi sarebbe piaciuto da matti poter far risuonare la musica che amo qui davanti a questo pubblico incredibile. Magari mi candido per Campovolo 4.0! Lo fate leggere a Luciano, giusto? Ora scusate ma devo chiamare parenti e amici per condividere con loro ‘La Festa’ del Liga” - dice sorridendo. E poi c'è anche chi si è innamorato con le note di Luciano. "Campovolo, 10 anni fa, è stato il nostro primo concerto insieme. E grazie a quel Campovolo, 3 anni più tardi, ci siamo fidanzati quando le nostre strade si sono incrociate di nuovo a un concerto di Liga. 10 anni dopo siamo ancora qui, e Campovolo per noi è davvero il Concerto, la festa per definizione. Nostra e del Liga" - raccontano mano nella mano Alessio e Veronica, mentre percorrono la Ligastreet e fanno strada verso il pullman che li porterà a Torino, città da cui sono partiti per vivere il loro Campovolo. E ancora una volta torano a casa "tutti belli e cantanti" - come direbbe Liga... di Simona Camarda