Franco Tosi, nulla di fatto. I candidati non convincono

Sotto esame le offerte di Termomeccanica e Patel per acquistare l'azienda di turbine di Legnano

GESTIONE Andrea Lolli è stato nominato commissario straordinario della Franco Tosi e da un anno segue l’azienda (Studiosally)

GESTIONE Andrea Lolli è stato nominato commissario straordinario della Franco Tosi e da un anno segue l’azienda (Studiosally)

Legnano, 8 ottobre 2014 - Nubi sempre più nere sul futuro della Franco Tosi Meccanica. La fabbrica legnanese di turbine, che vanta una storia di oltre cent'anni, avrebbe dovuto conoscere il proprio destino ieri poco dopo mezzogiorno. In realtà è tutto rinviato e questo non lascia presagire un futuro roseo. Anzi, il pessimismo di molti lavoratori è palpabile dopo la fumata grigia di ieri. Il commissario straordinario Andrea Lolli, che sta gestendo l'azienda da circa un anno in seguito alla dichiarazione di stato di insolvenza da parte del Tribunale di Milano, ieri ha aperto le buste con le offerte delle due società interessate all'acquisto della Tosi, ovvero l'italiana Termomeccanica e l'indiana Patel. Sembra però che le offerte in questione non siano del tutto rispondenti ai criteri prescritti nel bando di gara. «Stiamo esaminando le offerte», ha dichiarato il commissario Lolli quasi a voler gettare acqua sul fuoco, ma la situazione sembra essere più complessa. Nessuna conferma per ora, ma le ipotesi non sono di certo positive.

Nel caso in cui nessuna delle due offerte risulti valida, si dovrebbe riproporre la gara. Nulla di strano, semplici procedure burocratiche previste dalla legge. Se non fosse che nell'ultimo anno e mezzo Patel e Termomeccanica sono state le uniche due società realmente interessate all'ingresso in Tosi. Se le offerte di queste che sono realtà che ben conoscono tanto l'azienda legnanese quanto il bando di gara non risultano accettabili, difficilmente si potranno trovare altre società interessate. Così come difficilmente Patel e Termomeccanica potrebbero essere disposte a cambiare le proprie offerte. Tutto forse cambierebbe se fossero modificati i criteri del bando. E nel caso in cui nessuno fosse più interessato? A quel punto uno dei rischi concreti sarebbe il fallimento. Per ora, però, la parola «fine» non sembra ancora scritta. Almeno stando alla laconica dichiarazione del commissario Lolli. «La situazione è gravissima, chiederemo un incontro urgente al commissario straordinario, deve essere lui a spiegarci la situazione a questo punto», tuonano dalla Fiom Cgil. Più prudenti invece altri rappresentanti dei lavoratori. Nelle scorse settimane anche l'assessore regionale Massimo Garavaglia e parlamentari come i legnanesi Alli e Monaco avevano auspicato una risoluzione positiva della situazione. Definita peraltro da Garavaglia come un pasticcio del «Ministero del non sviluppo economico». Proprio il governo aveva convocato a Roma i sindacati e i soggetti coinvolti per il 21 ottobre. A questo punto i tempi potrebbero essere accelerati. Molto dipenderà dall'esame delle offerte da parte del commissario straordinario. Entro pochi giorni il verdetto dovrebbe essere emesso.

cristiana.mariani@ilgiorno.net