Dairago, il tredicenne Ionut morto per sfidare il destino

Il canale Villoresi è fra i più pericolosi della zona e dopo la morte del tredicenne si pongono nuovi interrogativi

Ionut Negruser, morto nel Villoresi

Ionut Negruser, morto nel Villoresi

Dairago (Milano), 26 agosto 2016 - Tre paesi piangono la scomparsa del tredicenne Ionut Negruser, morto a seguito di un bagno nel canale Villoresi. Il comune di Dairago dove Ionut viveva insieme ai genitori alla cascina Maddalena, quello di Arconate dove il giovane aveva gli amici e dove a settembre avrebbe iniziato il liceo Europeo, e Busto Garolfo, dove si è consumata la tragedia. Una vicenda che ha scosso tre comunità e che ancora pone in primo piano la questione della balneazione lungo il corso d’acqua artificiale. Cinque o sei amici, tutti più o meno della stessa età, l’idea di andare a fare il bagno al canale, le biciclette e la corsa verso il ponte di legno a Busto Garolfo. Le quattro del pomeriggio, il caldo è ancora torrido e l’acqua lungo l’alzaia che scorre veloce verso Parabiago offre sicuro refrigerio.

Un tuffo, poi un altro e così via fino a quando dalle acque del Villoresi, Ionut non riemerge più. Gli amici disperati tentano di riportarlo a riva, ma la corrente è molto forte, le richieste di aiuto e poi l’arrivo dei soccorsi. Vigili del fuoco, sommozzatori, persino un elicottero per le ricerche dall’alto. Ionut viene trascinato dalle onde fino all’altezza del canale secondario denominato “le quattro bocche”, dove viene recuperato. I sanitari mettono in atto un disperato tentativo di rianimarlo, ma per il giovane non c’è più nulla da fare, il Villoresi ancora una volta si è tenuto la sua vittima. Lo sconforto è tutto negli occhi dei soccorritori che non sono riusciti, questa volta, a fare il miracolo. «Tra i non più giovani - spiega Sergio Olmo del gruppo di ricerca storica di Busto Garolfo - circola un detto che recita: se il Ticino ogni anno ne vuole cinque, il Villoresi ogni anno ne vuole dieci».

La balneazione lungo il canale è veramente una scommessa con la morte. Purtroppo Ionut questa scommessa l’ha persa, ora i genitori attendono di riavere il loro piccolo forse per portarlo in Romania e tumularlo nella sua terra d’origine. Nel frattempo le indagini coordinate dai carabinieri dovranno fare luce sulle effettive cause della tragedia. Gli amici non riescono a spiegarsi come possa essere accaduto, Ionut era capace di nuotare e probabilmente in grado di tornare a riva. Le ipotesi formulate sono molte e vanno dal malore causato da un’indigestione allo svenimento per un urto contro qualcosa durante l’ingresso in acqua o più semplicemente imprigionato dall’impeto delle onde. «D’estate - afferma il vicesindaco di Busto Garolfo, Ilaria Cova - ancora troppi ragazzi scelgono il canale per fare il bagno senza rendersi conto del rischio che corrono. Perdere la vita in questo modo è veramente assurdo».