Blitz antidroga, a Canegrate il 'grossista' per gli addetti alle vendite nel Legnanese

I carabinieri hanno arrestato dieci spacciatori

Carabinieri (Foto archivio)

Carabinieri (Foto archivio)

Canegrate (Milano), 22 settembre 2017 - Partiva da un albanese di Canegrate il rifornimento della droga a chi poi gestiva una buona fetta del mercato dello spaccio locale. Ingenti quantitativi di marijuana, cocaina ed eroina pronta ad essere smerciata poi dai quelli che, in gergo, vengono chiamati i "cavallini" ovvero coloro che, acquistata la roba, la spacciano ai clienti. Il loro grossista era appunto D.D.a, 37 anni, albanese e residente in via Belluno a Canegrate .

È uno infatti dei dieci spacciatori di grosso calibro arrestati all'alba di mercoledì dai carabinieri dopo una sapiente e complessa indagine portata avanti per otto mesi dalla Compagnia dei carabinieri di Legnano coordiati dal capitano Francesco Cantarella. Ebbene, su questo Dorian viene tracciano il "ritratto" di un trafficante molto meticoloso e che poteva contare su ingenti quantità di denaro. È dalla perquisizione della sua abitazione a Canegrate, infatti, che è stato addirittura rinvenuto una sorta di libro mastro dove con puntiglio annotava ogni giorno la contabilità con le entrate e le uscite. I suoi erano affari d'oro: 250 mila euro al mese per e un totale di 2.374.000 euro negli otto mesi di indagine. Cifre che danno conto dei quattrini che maneggiava nel suo ruolo e del notevole quantitativo di sostanze stupefaciente con cui riforniva le piazze territoriali dello spaccio.

È certo infatti che fosse lui a procurare la droga quasi tutti i giorni a due famiglie di albanesi con basi in un bar di Villa Cortese e un circolo di San Vittore Olona, addetti alle vendite e con i quali collaboravano anche due altri pusher incaricati alle consegne, uno dei quali anche lui albanese: tutti sono stati appunto arrestati nel blitz di mercoledì. Centinaia i loro clienti, provenienti da tutta la zona. Un business illecito che dimostra ancora una volta come nel Legnanese la droga è in mano al "cartello albanese". Un mercato fiorente che conta tantissimi consumatori e dove la criminalità proveniente dall'Albania s’è affermata grazie al suo abbondante approvvigionamento di cocaina (dall’Olanda) e di eroina e marijuana (dai Balcanii). E proprio a Canegrate (anche se non è emerso alcun collegamento con i dieci arresti di mercoledì) erano stati uccisi a colpi di pistola a novembre dello scorso anno i due cugini albanesi Alban e Agron Lleshaj. Del duplice omicidio, maturato nel contesto di una faida per la gestione dello spaccio, erano poi stati arrestati cinque loro connazionali. Sempre droga, insomma, e sempre bande criminali di albanesi pronti a contendersi, tra equilibri fragili, le piazze dello spaccio del Legnanese.