I gestori del gas non pagano i canoni e i Comuni rischiano il tracollo

Comuni in difficoltà a causa di mancate entrate per milioni di euro, i sindaci lanciano l'allarme: "Si intervenga subito, prima che si vada in default"

La rete gas

La rete gas

Inveruno (Milano), 20 ottobre 2016 - «Intervenite e subito perchè il prossimo anno saremo a rischio default». Il sindaco di Inveruno Sara Bettinelli lancia l’allarme, affiancata dal primo cittadino di San Giorgio e da altri sindaci dei paesi coinvolti nella vicenda del mancato pagamento del canone di concessione del servizio di distribuzione del gas. Un fronte comune che vede, in questa zona, situazioni al limite del disastro finanziario, come ad esempio avviene per Nerviano, città che da quattro anni non riceve quanto dovuto arrivando a contare più di 3 milioni e mezzo di euro di mancate entrate a bilancio. La situazione vede alcuni gestori che, seppur obbligati per legge a garantire la gestione del servizio sul territorio comunale, cessano di corrispondere all’Ente locale concedente il relativo canone.

«Tutto nonostante il ministero dello Sviluppo Economico alla interrogazione parlamentare fatta dall’onorevole Maria Gasparini, abbia spiegato che il gestore deve continuare a pagare il canone concessorio» dice Walter Cecchin, primo cittadino di San Giorgio. In zona sono in sofferenza oltre ai tre comuni citati, anche Bernate Ticino, Cuggiono, Marcallo con Casone e Busto Garolfo ai quali vengono così sottratte risorse importanti dal loro bilancio. «Stiamo mettendo in pericolo l’equilibrio finanziario degli enti. Vogliamo venga riconosciuto il diritto alla corresponsione dei canoni concessori e che ci venga pagato quanto dovuto». Il paradosso è che finchè non ci sarà la gara per il nuovo affidamento del servizio gas, i comuni creditori sono comunque obbligati a continuare con il soggetto che ha gestito nel passato il servizio, nonostante questo si rifiuti di pagare. «Il rischio concreto per noi di Inveruno è che il prossimo anno il comune vada in default per crediti non riscossi».

Oltre a questa eventualità, c’è anche il lavamani da parte dei giudici che, investiti della tematica in sede legale da tutti i Comuni interessati, non si sono pronunciati rinviando continuamente la discussione. «La situazione che abbiamo ereditato è drammatica - fa eco il sindaco di Nerviano, Massimo Cozzi - e mi fa comunque piacere che i comuni interessati facciano fronte comune. Noi abbiamo milioni di euro da prendere e la società interessata ci ha proposto una transazione ridicola, che non copre neppure il 15% del debito». Oggi i comuni sostengono la mancanza di soldi tramite l’avanzo di bilancio, ma nel 2017 i soldi saranno terminati aprendo una crisi senza precedenti per i comuni più piccoli, San Giorgio ed Inveruno in primis che potrebbero aver serie difficoltà a garantire ai cittadini i servizi essenziali.