Esplode la bombola del gas, un palazzo evacuato a San Giorgio

Un boato fragoroso ha sconvolto il paese. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito ma la palazzina di via Cadorna è stata dichiarata totalmente inagibile di Ivan Albarelli

Soccorsi e carabinieri sul luogo dell'esplosione (StudioSally)

Soccorsi e carabinieri sul luogo dell'esplosione (StudioSally)

San Giorgio su Legnano - Stava armeggiando in cantina con la bombola del gas per il campeggio. Un’operazione che chissà quante volte aveva compiuto in passato, visto che lui e la moglie amavano da sempre la vita del camping. Poi, alle quattro circa del pomeriggio, all’improvviso, un’esplosione tremenda: il gas s’incendia — resta ancora da chiarire se a causa di un difetto della bomboletta, per un gesto incauto o una distrazione — e la cantina va a fuoco. È un boato tremendo quello che a un certo punto e per alcuni secondi si solleva dalla palazzina di due piani di via Cadorna 3, in una strada secondaria e tranquilla di San Giorgio su Legnano. Talmente forte che lo sentono addirittura dall’altra parte del paese. 

Scatta subito l’allarme, e da Legnano, Inveruno e Rho arrivano in gran forze i mezzi dei vigili del fuoco — due squadre dalle prime due città, un quinto mezzo da Rho — oltre alle ambulanze della Croce Rossa. Proprio di queste ultime non ci sarà pressoché bisogno. Sì, perché quella che poteva trasformarsi in una tragedia alla fine ha provocato solo dei pesantissimi danni strutturali alla palazzina.  Miracolosamente illeso il diretto protagonista, G. Colombo, che si trovava in quel momento in cantina. Non ha nemmeno un graffio. È soltanto sotto choc come può esserlo chi, per un soffio, ha rischiato la vita o di ritrovarsi al reparto grandi ustionati del Niguarda. Illesi e pure loro sotto choc la moglie e il figlio. Alla fine verranno portati in ospedale, e tenuti sotto osservazione a titolo precauzionale, i genitori anziani e malati della donna. Una scelta che si rivelerà provvidenziale quella di trattenerli almeno per un paio di giorni al Civile. Perché dopo due ore di intenso lavoro da parte dei pompieri la palazzina verrà dichiarata completamente inagibile: questa è infatti la decisione che viene presa da carabinieri, vigili urbani e tecnici del Comune dopo un consulto. Il locale è un ammasso di suppellettili incenerite. Non si è salvato nulla. E il fuoco è stato talmente aggressivo da avere piegato le barre di ferro apposte alle finestre e avere distrutto queste ultime. Annerite in parte anche le facciate. Il timore è che il primo piano appena sopra la cantina sia instabile. Inoltre, è scoppiata una tubatura dell’acqua e mancano il gas e e l’elettricità. Impossibile pensare di passare qui la notte.  «Oh mio Dio, oh mio Dio — mormora la moglie quasi sul punto di piangere — cosa ci doveva capitare, e pensa (riferendosi al marito, ndr) se indossava una di quelle tute che prendono subito fuoco...». Il pensiero va anche ai genitori ricoverati e al grosso spavento che hanno preso. Inizia la processione di amici e parenti che si offronto di ospitare la famiglia per i prossimi giorni (saranno in tutto sette le persone sfollate). E a un certo punto arriva anche il sindaco Walter Cecchin. Se ne va poco dopo. Ha l’aria preoccupata, ma anche sollevata di chi sa che una tragedia ha appena sfiorato San Giorgio. E alla fine l’ha risparmiata.

ivan.albarelli@ilgiorno.net