Corse soppresse e ritardi, la via crucis dei pendolari

Pendolari lecchesi ancora a piedi con corse soppresse e ritardi, sia sulla Milano – Lecco via Carnate, sia sulla Milano – Lecco – Sondrio Tirano

Treni (Foto archivio DiPietro)

Treni (Foto archivio DiPietro)

Lecco 23 luglio 2015 – Pendolari lecchesi ancora a piedi con corse soppresse e ritardi, sia sulla Milano – Lecco via Carnate, sia sulla Milano – Lecco – Sondrio Tirano. L'elenco delle cancellazioni è lungo lunghissimo. Sulla S8 il locale 10861 da Lecco Lecco delle 15.07 per Garibaldi non è partito per un guasto. Stessa storia per il coincidente 10866 da Porta Garibaldi per Lecco delle 16.52, il 10860 sempre da Garibaldi delle 15.22, il 10867 da Lecco delle 16.37 , il 10873 nuovamente da Lecco delle 18.07 e il 10872 da Garibaldi delle 18.22 e il coincidente 10879 da Lecco delle 19.37.

La giornata di passione per chi utilizza i convogli da e per la Valtellina è invece cominciata intorno alle 14.15 per un treno in panne tra Ardenno e Morbegno, il 5278 da Lecco delle 14.15 appunto. Medesimo destino è toccato al 4996 da Sondrio delle 17.17 per Tirano e al 4999 da Tirano per Sondrio, il 5286 da Lecco delle 18.15 per Sondrio e ad altri ancora. Sono seguiti poi ritardi annunciati sino a 90 minuti, partenze e arrivi attestati su altre stazioni rispetto a quelle previste, autobus sostitutivi e altri disagi ancora. Parecchi problemi sono stati registrati pure sulla Milano – Monza – Como – Chiasso con ritardi sino ad un'ora per un treno bloccato a Cantù e altre soppressioni e cancellazioni di corse.

Il risultato è che i passeggeri si sono dovuti accalcare sugli unici treni disponibili funzionanti, con il risultato che hanno viaggiato sia stipati come in scatole di sardine e in più al caldo perché con tale ressa a bordo è come se l'aria condizionate non funzionasse. Intanto la raccolta firme online promossa dai diversi comitati dei pendolari per chiedere un servizio di trasporto ferroviario degno di tale nome in pochi giorni ha raggiunto già le 3mila firme e il numero continua a crescere in maniera proporzionale ai disagi.