Il soccorso tarda, paziente muore a Lecco

La Procura aprirà un fascicolo per possibili responsabilità nel sistema di soccorso. Vari gli aspetti che non tornano nella vicenda e che avrebbero provocato la segnalazione da parte di un medico alle forze dell’ordine e della denuncia da parte della famiglia del deceduto di Stefano Cassinelli

Centrale del 118 (Cardini)

Centrale del 118 (Cardini)

Lecco, 6 settembre 2014 - Un uomo di 82 anni residente in via don Luigi Monza è deceduto giovedì sera e la Procura aprirà un fascicolo per possibili responsabilità nel sistema di soccorso. La salma dell’uomo risulta a disposizione dell’autorità giudiziaria, in Pronto soccorso è stato segnalato il caso di decesso dopo il ricovero. Vari gli aspetti che non tornano nella vicenda e che avrebbero provocato la segnalazione da parte di un medico alle forze dell’ordine e della denuncia da parte della famiglia del deceduto. Sarebbero stati registrati ritardi nell’arrivo dei soccorsi, la chiamata alla centrale 112 è stata effettuata alle 20.48, alle 21.01 presso il domicilio della persona non erano ancora giunti i soccorsi. La normativa prevede un tempo massimo di arrivo in area urbana fissato in otto minuti che in questo caso non sarebbe stato rispettato.

Pur essendo a Lecco, è stata inviata un’ambulanza della Croce verde di Bosisio Parini, che è partita dalla propria sede con chiamata dal sistema Emma. Appare singolare che non sia stato inviato un’ambulanza da Lecco, tenendo anche in considerazione la conoscenza del territorio degli equipaggi locali. Altro aspetto di grande importanza è il mancato invio sul posto di un’automedica come è stato esplicitamente chiesto. Infatti risulta che la chiamata al 112 è stata effettuata da un medico in servizio al posto di continuità assistenziale dell’Asl di via Tubi. Il dottore, dopo aver raccolto la telefonata dei famigliari dell’uomo che si sentiva male, avrebbe immediatamente chiamato il 112, numero unico di emergenza, chiedendo di attivare il "Protocollo Ictus" che prevede l’invio di un medico e l’uscita dei mezzi di soccorso in codice rosso. 

L’ambulanza però è stata inviata in codice giallo e non risulta invece essere stato mandato il mezzo con a bordo il medico malgrado il protocollo specifico lo richieda. Logicamente i tempi previsti dalla norma per l’intervento in area urbana non sono stati rispettati, arrivano l’ambulanza da Bosisio Parini che dista 12 chilometri dal capoluogo. Ora spetterà alla Procura decidere come procedere e verificare la disponibilità di altri mezzi sul territorio comunale di Lecco e se le procedure attuate dalla centrale operativa di Areu sono state corrette. Certo è che un uomo è morto e i ritardi potrebbero avere avuto un ruolo determinante in quanto accaduto ed è certo che, al di là delle possibili motivazioni, quanto stabilito nei protocolli di intervento con i relativi otto minuti per l’arrivo del primo mezzo di soccorso in città sono stati oltremodo disattesi. Areu dovrà spiegare per quale motivo è stato deciso di mandare un’ambulanza da Bosisio Parini.