Lecco, tangenti in Comune: è già scontro

Parte il processo a Sorrentino e Castagna accusati di concussione

Palazzo Bovara, sede del Comune

Palazzo Bovara, sede del Comune

Lecco, 27 marzo 2015 - Uno sfoltimento elle rispettive liste testimoni ma soprattutto un’agguerrita battaglia tra le parti sulle prove da ammette. Subito scintille all’apertura della fase dibattimentale al processo a carico di Francesco Sorrentino e Maurizio Castagna accusati di concussione in concorso tra il sostituto Silvia Zannini e i difensori, l’avvocato Stefano Pelizzari e le sorelle Marilena e Patrizia Guglielmana.

Di fronte il collegio presieduto dal giudice Enrico Manzi (a latere Salvatore Catalano e Gianmarco De Vincenzi) che dovrà stabilire se in effetti quel 16 aprile di un anno fa i due si stavano scambiando una tangente per agevolare una pratica. Di sicuro c’è che quel giorno gli uomini delle Fiamme Gialle li arrestarono in flagranza. Ad inguiarli un cittadino, che li aveva denunciati riferendo agli investigatori - a cui poi aveva retto il gioco accettando di aiutarli - che Sorrentino si sarebbe offerto come intermediario per aiutarlo a ottenere dal Castagna lo sblocco di una pratica urbanistica. Altre cosa certa è che i beni di Sorrentino - i conti correnti ma anche la bella villa di Malnago con vista lago, ritenuti dagli inquirenti frutto di guadagni di provenienza illecita - restano tuttora sotto sequestro.

Lo ha stabilito il giudice Manzi, spiegando di voler rimandare qualsiasi decisione al parere dell’esperto contabile nominato dal tribunale proprio per valutare i conti nel dettaglio. Tra le questione preliminari anche una perizia disposta sulle intercettazioni telefoniche e ambientali condotte durante le indagini. C’è una novità non da poco anche per lo stesso Castagna, al quale l’obbligo di dimora a cui era sottoposto è stata trasformato in solo obbligo di firma (ogni tre giorni) alla stazione carabinieri di Calolziocorte, dove risiede. In questo modo Castagna potrebbe in teoria anche tornare a lavorare. Un’eventualità ancora da valutare ma tutt’altro che remota alla luce del fatto che in aula l’avvocato Fortunato Riva (in sostituzione del collega Marco Rigamonti) ha annunciato che il Comune di Lecco è stato risarcito dalle parti (10mila euro complessivi) e quindi Palazzo Bovara potrebbe anche revocare la sua posizione di parte offesa nel procedimento aggiornato al 14 maggio prossimo per iniziare a sentire i primi testimoni dell’accusa.