Calolziocorte, scuole nel caos: Giunta e famiglie ai ferri corti

L’incontro sulla riorganizzazione in programma domani sera sarà decisivo

Il sindaco all'incontro sulle scuole

Il sindaco all'incontro sulle scuole

Calolziocorte, 17 gennaio 2017 - E' sempre più caos amministrativo a Calolziocorte. Una Giunta che ormai da diversi mesi, se mai ne ha avuta, non ha più pace. Dopo il periodo di caos legato alle «bizze» dell’ex assessore Valentino Mainetti e, successivamente, del capogruppo di maggioranza Roberto Monteleone, ora nuovamente caos. Il problema è quello della riorganizzazione scolastica progettata dal sindaco. Per quanto riguarda Mainetti è nota ormai la sua posizione, che è quella di avere abbandonato la maggioranza. Ma ora si ripresenta il caso Monteleone, che oltre a capogruppo di maggioranza è anche responsabile del Pd a Calolzio, maggior partito che sostiene l’esecutivo. Per il sindaco Cesare Valsecchi: «Una situazione contraddittoria: prima di farlo dovrebbe dimettersi. Cosa che fino adesso non ha fatto».

Un Monteleone determinato, e questa volta sono in diversi che dicono che ha ragione, essendosi schierato dalla parte dei genitori: «Sono state tradite le promesse elettorali». Cosa contesta Monteleone? Contesta il metodo adottato, che non ha visto il coinvolgimento, a monte, dei genitori, dei docenti e del personale che gira attorno al mondo della scuola. Dopo l’assemblea infuocata dei giorni scorsi a Sala, i genitori dell’infanzia di Foppenico hanno raccolto oltre 400 firme, per evitare il futuro negativo della scuola, e che venga accorpata ad un altro plesso. Genitori che nel caso dovesse passare il piano predisposto, sono intenzionati anche a rivolgersi al Tar. Fuori dalla scuola abbiamo sentito un gruppo di genitori molto arrabbiati, ma nello stesso tempo molto determinati ad andare fino in fondo. Ma oltre a questo, il momento della verità sarà domani sera, in occasione del consiglio comunale, convocato dal sindaco Valsecchi, con in discussione il solo punto della scuola. Un punto che potrebbe anche non essere deliberato, viste le voci che stanno circolando con insistenza in città. Il voto finale potrebbe essere 8 a 8, salvo «sponde» dalla minoranza. Perché la maggioranza non avrebbe i voti, e perché il capogruppo di maggioranza Monteleone potrebbe votare contro, come sta dicendo da alcuni giorni. Una maggioranza che sta in piedi per un solo voto e, se Monteleone vota contro, si arriverebbe alla parità. Se così fosse sarebbe un’altra sonora sconfitta per questa maggioranza di centro sinistra.