Bellano, «L’Umberto I è senza futuro: adesso vogliamo risposte serie»

I sindacati sulla gestione dell’ospedale: milioni di euro buttati

Il presidio ospedaliero Umberto I doveva diventare un’eccellenza del terriotorio

Il presidio ospedaliero Umberto I doveva diventare un’eccellenza del terriotorio

Bellano (Lecco), 17 aprile 2015 - Milioni di euro investiti nell’ultimo decennio e tanti progetti partiti o solo promessi che non sono quasi mai approdati a nulla. Una gestione da parte dell’Azienda ospedaliera che, tra un direttore generale e l’altro, non ha mai saputo tenere la barra ferma sul futuro dell’Umberto I. A chiedere che ci sia una svolta è Ercole Castelnovo, rappresentante delle Rsu, che partendo dal recente dibattito aperto dal Movimento 5 stelle in Regione relativo al primario di Medicina riabilitativa mette in chiaro che «l’immagine di Bellano viene messa in cattiva luce in modo assurdo tirando in mezzo il presidio per le vicende giudiziarie che riguardano un concorso e il sistema premiante. Si sta facendo tanta confusione e si dimentica di dire che tutte queste vicende riguardano alcuni medici e dirigenti dell’Azienda ospedaliera, tutta roba che nulla ha a che fare con l’Umberto I».

Ma questo è solo l’inizio delle esternazioni di Castelnovo che sollecita soprattutto la dirigenza dell’Azienda che in questo momento è rappresentata dal commissario Giuseppina Panizzoli: «Manca una progettualità definitiva e lo si vede a partire dal fatto che ci sono 55 posti accreditati e non ne vengono mai utilizzati più di una quarantina per carenza di personale. Nel corso del tempo abbiamo ascoltato le più singolari idee su cosa fare di Bellano, dall’Inail alla Sla. Ora è arrivata la Panizzoli, che è qui da un anno, ed è stata appena riconfermata sino a dicembre 2015. Da lei sono stati presentati, durante la visita dell’assessore Mantovani, progetti fotocopia, con qualche taglio rispetto al suo predecessore, per fare un Presidio ospedaliero territoriale, ma tutto tace».

Di fatto il commissario Panizzoli pur dovendo rappresentare l’istituzione verso i cittadini, non ha mai dato disponibilità a rispondere a domande su che cosa intenda fare. Ma alcune delle problematiche presenti a Bellano sono frutto della gestione di Mauro Lovisari, ex direttore ora trasferito a Sondrio, che di fronte a un edificio insicuro come Villa Mira a Bosisio, ha trasferito i pazienti psichiatrici del Cra a Bellano nel dicembre 2013 promettendo che al massimo in due anni avrebbe risolto il problema. Ora i malati stanno a Bellano, in un Presidio di medicina riabilitativa, Villa Mira continua a cadere a pezzi e i due anni promessi stanno diventando una situazione permanente. Nemmeno le Rsu riescono ad avere risposte su tutto questo e il commissario Panizzoli non ci ha ancora presentato progetti definitivi approvati dalla Regione. Siamo preoccupati per il destino del Presidio soprattutto in previsione della riforma sanitaria regionale che prevede bacini territoriale molto ampi. Chiediamo a nome di tutti i lavoratori una progettualità definitiva e il completamento degli impegni presi dal Pirellone nel 1996. Vorremmo che i parlamentari, i consiglieri regionali, i sindaci, i sindacati e i politici si mobilitassero per una presidio pubblico che è patrimonio del territorio e dei suoi cittadini che da troppi anni è in attesa di essere completato definitivamente».