"Mi guardava fisso e io lo ho accoltellato!"

Così si è giustificato Stefano Teti di Barzanò che ad Arcore ha pugnalato alla nuca un passante

Il luogo dell'aggressione ad Arcore

Il luogo dell'aggressione ad Arcore

Barzanò (Lecco), 22 maggio 2015 – Continuava a guardarlo, quello sguardo fisso lo infastidiva, anzi lo irritava, ha perso le staffe e lo ha accoltellato. Stefano Teti, l'infermiere di quarant'anni di Barzanò, che giovedì mattina in centro ad Arcore ha pugnalato alla nuca un passante di 47 anni, ha giustificato così il suo raptus di follia.  "Non mi levava gli occhi di dosso", ha spiegato al giudice al pm che lo hanno interrogato per cercare di comprendere i motivi del gesto. La risposta, senza senso come la stilettata alla nuca con la quale si è scagliato contro il brianzolo e la scelta di chiamare lui per primo i soccorsi senza nemmeno provare a scappare, ha spiazzato tutti. L'accusa di tentato omicidio per il momento resta, ma l'operatore sanitario è stato trasferito in un reparto psichiatrico perché sono emersi dubbi sulla sua stabilità mentale. Chi lo conosce in paese, dove abita con la madre in una casa di corte della frazione Torricella, lo descrive con un tipo riservato e taciturno, anche troppo, lo stesso sostengono i colleghi dell'ospedale di Carate dove presta servizio. Eppure non aveva mai manifestato particolari problemi, almeno sino all'altro giorno, quando ha perso la testa e aggredito una persona. Il 47enne è ancora in osservazione al nosocomio di Vimercate, non risulta comunque più in pericolo di vita e dovrebbe cavarsela senza difficoltà.