Il Natale di Tony Hadley scalda Milano

Domani sera al Teatro Nazionale presenta il suo “Christmas album”. Al via una settimana di spettacoli

Tony Hadley

Tony Hadley

18 dicembre 2016, Milano - È uno show con coccarda e nastro rosso quello che Tony Hadley mette domani sera sotto l’albero dei fans milanesi presentando al Teatro Nazionale il suo “Christmas album”. È lui, infatti, ad aprire una settimana di show natalizi impreziosita pure dalla presenze di Rossana Casale e dalle Puppini Sisters, rispettivamente il 21 e il 23 dicembre al Blue Note, nel segno di “Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow!”, “White Christmas” e tutti gli altri classici delle feste. Il concerto al Nazionale offre al frontman degli Spandau Ballet l’opportunità di tornare a Milano un anno e mezzo dopo le registrazioni del disco, prodotto da Claudio Guidetti e interpretato assieme ad amici italiani come Annalisa Scarrone (l’inedita “Every Seconds I’m Away”), Nina Zilli (“Fairy tale in New York”), Aldo Tagliapietra (“I believe in Father Christmas” dello scomparso Greg Lake), a cui la riedizione 2016 aggiunge pure Max Giusti (“Jingle bells”) e Kim Wilde (“Have yourslef a merry little Christmas”).

Un parco di collaborazioni che, in vista di questa data milanese, non chiude certo la porta a possibili sorprese. “Gli album natalizi sono dischi fuori dal tempo che, al contrario di quasi tutti gli altri, mantengono intatta la loro attualità - spiega Hadley - Peccato solo che, per arrivare nei negozi in vista delle feste, vadano registrati in estate”.

Perché ha aspettato un anno per portare a teatro questo suo progetto natalizio?

«Trattandosi di canzoni di Natale non puoi cantarle sempre e quando è uscito il disco avevo l’agenda fitta di impegni. In questi mesi ho girato infatti per i festival, ho fatto parecchia tv, ho scritto canzoni per il mio prossimo album d’inediti, ho messo in piedi uno show orchestrale con la Southbank Sinfonia».

S’è divertito a cantare con l’orchestra?

«La Southbank è un fantastico ensemble giovanile con cui, dal vivo, mi lancio pure in omaggi al Bowie di “Life on Mars?”, ai Killers di “Somebody told me”, agli U2 di “With or without you” o ai Queen di “Somebody to love”; tutti brani che non escludo di riprendere pure in sala di registrazione nel momento in cui mi deciderò a dare alle stampe una raccolta di cover».

Che spettacolo porta al Nazionale?

«Questo show è un grande party natalizio concepito, come “The Christmas album”, affiancando cose molto classiche ad altre decisamente più imprevedibili. Non manca nemmeno qualche brano degli Spandau Ballet».

Qual è la sua natalizia preferita?

«Probabilmente “Have yourself a merry little Christmas”, scritta da Hugh Martin per Judy Garland, che l’interpretò pure nel film “Incontriamoci a Saint-Louis” di Vincente Minnelli”.

Ma è più difficile per un uomo o per una donna confrontarsi con questo tipo di repertorio?

«Tra uomo e donna la differenza sta nell’approccio; Kim Wilde, ad esempio, nell’album canta in maniera molto delicata, sussurrata, mentre altre interpreti preferiscono un impatto più deciso con quel repertorio».

A proposito, quest’anno con le canzoni di Natale è scesa in campo pure la Pausini.

«Un’artista della sua levatura può cantare qualsiasi cosa. E poi interpretare bene questo repertorio non è difficile; basta avere la voce calda e una certa attitudine per lo swing».

Domani Teatro Nazionale, via Giordano Rota n. 1. Ore 21