Il Viaggio al termine della notte di Elio Germano

Elio Germano, tra gli attori italiani più applauditi e originali del momento, interpreta il capolavoro di Louis-Ferdinand Céline con la musica dal vivo di Teho Teardo, autore delle più innovative colonne sonore del nostro cinema

Teho Teardo ed Elio Germano

Teho Teardo ed Elio Germano

Mantova,22 ottobre 2016 - Un evento unico in un contesto particolare. È lo spettacolo “Viaggio al termine della notte”, liberamente tratto dal capolavoro di Louis Ferdinand Céline, di e con Elio Germano e Teho Teardo (nella foto), che verrà rappresentato oggi alle 18.30 sull’arcipelago di Ocno dove gli spettatori saranno portati in battello (con partenza alle 18). Lo spettacolo, inserito nella programmazione di Mantova Capitale italiana della Cultura, propone una versione completamente rinnovata nelle musiche e nei testi del capolavoro di Celine. Elio Germano, tra gli attori italiani più applauditi e originali del momento – premiato a Cannes nel 2010 per il film di Daniele Lucchetti “La nostra vita” – interpreta il capolavoro di Louis-Ferdinand Céline, con la musica dal vivo di Teho Teardo, autore delle più innovative colonne sonore del nostro cinema.  Una lettura-concerto, un montaggio di suoni e parole, un flusso coscienziale e sonoro ci sospinge in questo “Viaggio al termine della notte”, tra sogni, ricordi e incubi che diventano anche nostri.

Avvalendosi della straordinaria sensibilità interpretativa di Elio Germano, Teardo ripercorre con la sua chitarra (accompagnato dai violini di Elena De Stabile e Ambra Chiara Michelangeli) alcuni frammenti del “Viaggio” composti come flashback letti sul palco illuminato solo da una lampadina, restituendo attraverso una partitura inedita, la disperazione grottesca di questo capolavoro di scrittura. Teardo crea un ambiente “cinematografico” nel quale la voce di Germano può suggerirci nuove prospettive sulle disavventure di Bardamu e gli orrori della guerra  mondiale che travolge le relazioni tra gli uomini. Il pessimismo sulla natura umana, sulle istituzioni, sulla società e sulla vita in generale, diviene inconsolabile fino a non conceder più alcuna speranza al consorzio umano.