NICOLA PALMA
Cronaca

Il truffatore che raggira i tassisti: "Si fa portare a Bergamo e fugge"

Scatta il tam tam sui social. Il ragazzo incastrato da un conducente

Un taxi  (Archivio)

Un taxi (Archivio)

Milano, 23 novembre 2016 - Da giorni sta girando sulle chat interne la foto di un ragazzo con capelli lunghi neri: «Colleghi, state attenti: è un truffatore seriale». I tassisti raccontano che il personaggio in questione, del quale non riporteremo né generalità né immagini perché ci sono approfondimenti investigativi in corso, avrebbe già raggirato parecchi di loro. Uno, in particolare, è stato agganciato nei giorni scorsi a Malpensa: «Il ragazzo è salito in macchina con una donna e si è fatto accompagnare a Milano». Poi i due si sono divisi: lei è rimasta in città, lui ha chiesto di essere portato in provincia di Bergamo. «Lì è sceso dall’auto con una scusa ed è scappato senza pagare». Corsa da 200 euro andata in fumo.

L'ultimo episodio risale al tardo pomeriggio di domenica. Il presunto truffatore usa la solita tecnica: fa finta che il suo cellulare si sia scaricato e chiede al portiere di un notissimo albergo in zona Quadrilatero di prenotargli un’auto bianca. «Un modo per acquisire credibilità ai nostri occhi», ragiona Sergio, tassista di origini romane di base a Segrate. È proprio lui, in attesa al posteggio di via Manzoni, a prendere la chiamata via radio: «Arrivo e trovo un cliente senza bagaglio: lo faccio salire a bordo, ma all’inizio non mi dà la destinazione perché sta parlando al cellulare. Dopo qualche secondo, mi sussurra: “Capriate, Bergamo”. Io lo osservo meglio dallo specchietto e associo immediatamente quella faccia alla fotografia che circola nei nostri gruppi».

Sergio non perde la calma, anzi organizza la trappola perfetta: «Gli ho detto di non avere il Pos in macchina e che avrebbe dovuto pagare in contanti: dopo qualche rimostranza, lui ha fatto finta di recarsi in un paio di bancomat per prelevare, ma ovviamente è tornato senza soldi in tasca». Al secondo tentativo andato a vuoto il ragazzo ci riprova: «Accompagnami in casa e vado a prenderti i soldi...». Piccolo particolare: l’indirizzo di casa è inesistente. Il tassista non ci casca e inverte la marcia prima di imboccare viale Forlanini: «L’ho riportato indietro». L’obiettivo: intercettare le forze dell’ordine e segnalarlo come truffatore. Missione compiuta in pieno centro, a due passi dalla Scala. Ora toccherà alla polizia attribuire le responsabilità del caso al ragazzo bergamasco (che pare abbia manifestato l’intenzione di risarcire il conducente), verificare le segnalazioni dei padroncini milanesi su precedenti recenti e magari anche capire se per lui fosse solo un gioco o se pensava davvero di poter continuare indisturbato a girare la Lombardia gratis. Sergio chiosa: «Ho voluto denunciare questo episodio per mettere in guardia i miei colleghi». E non solo loro: «Anche i portieri di albergo devono stare attenti a chiamare il taxi per conto di certi personaggi».

nicola.palma@ilgiorno.net