Coronavirus e longevità, non c’è legame

La ricerca: in Lombardia prevalgono i fattori densità e mobilità

Coronavirus

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Milano, 20 maggio 2020 - Non è vero che il “maledetto” virus abbia colpito le zone dove vivono i Matusalemme d’Italia. A scardinare il collegamento fra longevità e il Sars-CoV-2 sono i dati analizzati e tradotti in mappe dell’Osservatorio socio-territoriale Covid-19 dell’università di Milano Bicocca. Matteo Colleoni, professore di Sociologia dell’ambiente, con tutto il suo gruppo di ricercatori, da marzo ha iniziato a incrociare i dati di densità e longevità della popolazione con i numeri di contagio, morbilità e mortalità. Le scoperte non sono mancate: «È stato detto che nei territori dove ci sono più anziani il virus si è diffuso di più. Ma se sovrapponiamo le aree dove ci sono stati più casi di Covid-19 ogni 100mila abitanti e lo incrociamo con la mappa della longevità (rapporto fra popolazione over 65 e popolazione residente) questa correlazione non c’è. In Lombardia, così flagellata dal virus, ci sono meno persone anziane rispetto ad altre zone d’Italia.

Lungo l’Appennino, in Liguria, in Sardegna, nelle aree più interne e meno urbanizzate, gli over 65 superano il 30% di presenza ma il virus non si è diffuso ampiamente. I casi di Covid-19 si sono verificati nelle province tendenzialmente “giovani”, ad alta densità di persone ed elevato tasso di mobilità» afferma l’esperto della Bicocca. Questo non esclude l’alto tasso di mortalità degli anziani,«dovuto a condizione di fragilità spesso legato a un quadro con più patologie». 

Non solo. «Al 31 marzo il fenomeno del Covid per l’Italia è essenzialmente lombardo. Considerando i casi Covid-19 ogni 100mila abitanti emerge che sono concentrati a Cremona, Lodi, Bergamo e Brescia, oltre a Piacenza in Emilia. Al primo maggio l’epidemia si è diffusa non solo nella nostra regione ma anche in quelle confinanti, nel Piemonte orientale, in parte dell’Emilia Romagna, oltre che nella provincia di Trento. A frenare l’espansione di questa “macchia d’olio“ lungo lo Stivale è stato il lockdown» assicura il professore Colleoni.  Mentre la carenza di posti letto negli ospedali in Italia, meno di 400 per 100mila abitanti, non è stata di aiuto. «In Germania sono più di 600 e, grazie anche all’elevato numero di tamponi effettuati, la risposta alla pandemia è stata più efficace. Non è un caso se i tre Paesi europei con il più alto tasso di morbilità e mortalità - Italia, Gran Bretagna e Spagna - siano in basso nella classifica per posti letto negli ospedali» conclude l’esperto della Bicocca.