Lite in famiglia, botte fra tre cognate e un fratello

Le donne finiscono al pronto soccorso: sei denunciati di PIER GIORGIO RUGGERI

Il nunchaku usato dall’uomo per farsi giustizia

Il nunchaku usato dall’uomo per farsi giustizia

Vaiano Cremasco, 23 aprile 2016 - Una famiglia unita che si voleva mantenere tale anche dopo il matrimonio. I tre fratelli, molto legati tra loro, una volta sposati avevano deciso di andare a vivere in case vicine. Troppo vicine, perché nessuno di loro aveva fatto i conti con la rispettiva metà e con le eventuali conseguenze. A Vaiano Cremasco c’è una famiglia di tre fratelli, ciascuno sposato e con prole. Succede però che mentre i tre fratelli continuano a intrattenere rapporti buoni, le tre cognate si impegnano su una china impervia. E litigano fino all’eccesso, dando luogo ad alleanze a volte effimere, a volte durature e a un certo punto vale la regola che il nemico del mio nemico è mio amico. Quindi, obtorto collo, due cognate dimenticano il passato e si alleano contro la terza cognata, quella al momento meno simpatica e organizzano una spedizione punitiva. Suonano alla porta di casa e quando lei apre, sono botte da orbi, tanto da costringerla a ricorrere alle cure del pronto soccorso che stilerà una prognosi di dieci giorni per le contusioni.

Naturalmente la donna picchiata non fa mistero di quel che le è successo con il marito, il quale, su tutte le furie, prende un nunchaku, arma formata da due bastoni tenuti insieme da una catena, e va a bussare alla porta delle due cognate picchiatrici. Caricandole di botte. Anche loro devono ricorrere alle cure del pronto soccorso, ricevendo diagnosi di guarigione di 20 e 25 giorni. Naturalmente anche loro non fanno mistero di quel che è successo con i rispettivi mariti. Uno dei due non la prende con filosofia e va a trovare il fratello picchiatore e, siccome non intende menare il consanguineo, sfoga la sua ira su porte e infissi della casa del fratello.

Tanta furia viene notata da qualche vicino di casa che chiama i carabinieri. In breve una pattuglia dei militari di Bagnolo Cremasco arriva, si informa e poi denuncia tutti per rissa, sequestrando l’arma con la quale uno dei tre fratelli ha menato le due cognate. Nel registro delle denunce finiscono in sei, anche il fratello che, a quanto pare, era rimasto fuori dalla serie di vendette innescata dalle cognate.