Guerriglia a Cremona, gli hacker di Anonymous oscurano il sito del tribunale

Mentre Anonymous rinvendicava l'attacco hacker al sito del tribunale di Cremona, entrambi gli arrestati si sono dichiarati dispiaciuti di quanto accaduto di Gabriele Moroni

Scontri a Cremona (Foto Rastelli)

Scontri a Cremona (Foto Rastelli)

Cremona, 3 aprile 2015 - «In solidarietà agli arrestati tribunale.cremona.giustizia.it.down! Mattia e Aioub liberi! Il 24G c’eravamo tutti! Anonymous». Con poche righe sul profilo Twitter ufficiale di Anonymus Italia gli hacker più famosi del pianeta hanno rivendicato l’attacco informatico che ha oscurato per ore il sito del tribunale di Cremona. Un'azione motivata con la solidarietà a Mattia Croce e Aioub Babassi, ventenni (Croce abita a Cremona, Babassi a Marone, sul lago di Iseo), frequentatori del centro sociale Kavarna, arrestati lunedì con l’accusa di devastazione e saccheggio per i disordini durante la manifestazione antifascista del 24 gennaio. L’incursione degli hacker è stata divulgata anche dal centro sociale Dordoni sul proprio profilo Facebook.

Sono subito scattate le indagini della polizia postale. Anche se il sito del tribunale è stato messo fuori uso impedendo l’accesso al pubblico, pare escluso che possano essere raggiunti dati sensibili. In città è tensione. Mercoledì sera alcuni fuochi d’artificio sono stati fatti esplodere nelle vicinazne del carcere di Ca’ del Ferro. Gli arrestati sono comparsi ieri mattina davanti al gup Letizia Platè per l’interrogatorio di garanzia. Hanno preferito avvalersi della facoltà di non rispondere, ma hanno rilasciato dichiarazioni spontanee. «Mattia- ha riferito il difensore Marilena Gigliotti - ha chiesto scusa e specificamente alla città di Cremona. Ha detto di essersi trovato in una cosa tanto più grande di lui. Non ha ideologie politiche. Fa il dj al centro sociale Kavarna, suona la tecno e gli interessa solo la musica». «Babassi - ha detto l’avvocato Raffaella Parisi - è stato coinvolto nella situazione ed è dispiaciuto dell’accaduto. Coinvolto nel senso di essersi trovato nella bolgia. E’ andato solo due volte al Kavarna». gabriele.moroni@ilgiorno.net