Finalmente svelata la torre di Libeskind. La città non sa dove collocare il «regalo»

Arriva la presentazione ufficiale, la Provincia si chiama già fuori di Roberto Canali

Il rendering dell'opera di Libeskind (Cusa)

Il rendering dell'opera di Libeskind (Cusa)

Como, 23 settembre 2014 - Sono state diffuse le prime immagini dell’installazione che l’archistar Daniel Libeskind vuole donare alla città. «The life Electric», dedicata al genio di Alessandro Volta sarà presentata questa mattina dagli «Amici di Como», che si sono autotassati per raccogliere gli 850mila euro necessari alla sua realizzazione. Un «regalo impegnativo» secondo l’Ordine degli Architetti di Como che nei giorni scorsi aveva espresso le sue perplessità, non tanto per l’opera in se stessa quanto per la sua collocazione. Una levata di scudi, seppure in maniera soft, che ha fatto storcere le ciglia ai columnist del celebre quotidiano britannico «The Independent» secondo i quali i comaschi si sono permessi di «snobbare» l’opera dell’archistar. A riportare un po’ di ordine su una polemica che ha infiammato la fine dell’estate, ci penseranno oggi gli «Amici di Como», presentando il progetto che a quanto sembra non è ancora definitivo.

Tutto in attesa che sia lo stesso Libeskind a spiegare la sua opera a metà ottobre, quando sarà di ritorno da una sessione di lavori in Estremo Oriente. Alta una ventina di metri l’installazione rappresenta le lettere A e V stilizzate, gli acronimi di Alessandro Volta, collocandosi idealmente al centro di una linea che dal Tempio Voltiano arriva fino al Faro di Brunate, monumenti entrambi dedicati alla figura del grande scienziato comasco. L’idea degli «Amici di Como» è di realizzare l’opera al più presto, perchè diventi idealmente un simbolo della città in vista di Expo. 

Occorrerà però  prima ottenere il via libera da parte di Palazzo Cernezzi, la Provincia e la Soprintendenza ai beni paesaggistici. Le resistenze non mancano, a cominciare da Villa Saporiti che ha già dato un primo parere sfavorevole al progetto. Il confronto è atteso già domani nel corso di una conferenza di servizi indetta a Menaggio dall’Autorità di Bacino del Lario. Per l’Ordine degli Architetti della questione dovrebbe essere investita la cittadinanza, attraverso una serie d’incontri e, perché no, un referendum.